Il docente dell’Istituto “Costa-Galilei” di Lecce, finalista al “Nobel per l’insegnamento”, commenta positivamente la vittoria della collega americana e ritiene che questa esperienza abbia rappresentato un’opportunità importante per far conoscere il nostro territorio
Si è interrotta il 15 marzo scorso la corsa, e con essa la speranza di vittoria finale, del professor Daniele Manni al Global Teacher Prize, più conosciuto come “Premio Nobel per l’insegnamento”. Ad aggiudicarsi il milione di dollari messo in palio dalla Varkey Foundation è stata l’americana Nancie Atwell, insegnante del Maine, premiata per il suo impegno nel trasmettere l’amore per la lettura ai suoi studenti.
Ben 5mila segnalazioni, 1.300 candidature idonee da 127 Paesi: insomma la professoressa Atwell ha sbaragliato una concorrenza nutritissima, venendo premiata a Dubai da Sunny Varkey e Bill Clinton, presidente onorario della Fondazione. Nella giuria che ha scelto l’insegnante americana, tra gli altri, l’attore Oscar Kevin Spacey e il patron di Microsoft Bill Gates. Nella rosa dei cinquanta finalisti anche due docenti italiani, Daniela Boscolo e il salentino Daniele Manni, professore di informatica all’Istituto “Costa-Galilei” di Lecce. “Per me è stata un’emozione bellissima entrare a far parte dei cinquanta finalisti -conferma con un sorriso il professor Manni, prima di fare i complementi d’obbligo alla vincitrice-. Mi sento gratificato e ritengo che anche questa esperienza rappresenti un modo importante e riconosciuto per valorizzare il nostro territorio. Ho saputo della vittoria di Nancie Atwell in contemporanea da Roberta Bonometti, l’addetta stampa di lingua italiana, e da Riccardo Luna, l’inviato di Repubblica, e ho esternato a loro i miei più grandi e sinceri complimenti alla collega e a tutti i dieci finalisti. Ho letto le loro storie con molta attenzione e devo dire che erano tutti meritevoli, personalmente non avrei saputo scegliere. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere due di loro il 5 febbraio, in occasione dell’incontro che abbiamo avuto in tre con Papa Francesco, l’inglese Richard Spencer e l’americano Stephen Ritz, e hanno dei curricula assolutamente incredibili. Penso che tutti noi -conclude Manni- abbiamo davvero da imparare tanto dal loro modo di vedere e concepire la professione docente”.
E particolare è la storia delle vincitrice. Costretta a letto, in tenera età, per una febbre reumatica, Nancie Atwell scopre l’amore per i libri; una passione che riesce a tramandare anche ai suoi allievi del corso di inglese in un laboratorio di scrittura e lettura. Nel suo laboratorio gli studenti scelgono gli argomenti da trattare e, poi, ne tirano fuori dei libri da leggere. In questo modo i bambini leggono una media di quaranta testi all’anno.
La storia della professoressa del Maine che si è aggiudicata la prima edizione del Global Teacher Prize, così come quella degli altri finalisti, verrà raccontata dai ragazzi della 3° AFM dell’Istituto “Costa-Galilei” di Lecce. A rivelarlo orgoglioso lo stesso professor Manni: “Prendendo spunto da questo premio per l’insegnamento, la classe del terzo anno sta lavorando ad un nuovo progetto che intende scoprire e mettere in luce tutte le storie incredibili di docenti extra-ordinari italiani, e la prima cosa che stanno facendo è quella di tradurre e pubblicare le storie di tutti i finalisti al Global Teacher Prize, così che possano rappresentare degli esempi e delle ispirazioni per tutti”.
Intanto al “Costa” nasce un’altra start-up
La novità più fresca presentata dall’istituto leccese si chiama Salentour 4 fun, una nuova start-up che mira a diventare una vera e propria agenzia di incoming specializzata in viaggi d’istruzione e gite scolastiche. “Venite a scoprire il Salento: natura, storia, arte e… divertimento” questo lo slogan scelto dai 24 alunni della classe 4° AFM (nella foto) per convincere i vari istituti d’Italia, dalle elementari sino alle superiori, a fare un giro cool e intrigante tra arte barocca, la natura, l’enogastronomia tipica e le tante tradizioni salentine. Senza perdere di vista, però, il divertimento della movida made in Salento.
Così si sono suddivisi in gruppi per creare quella che è una microimpresa a tutti gli effetti: dal sito web, con foto, video e contenuti accattivanti, alla ricerca degli alloggi, dai contatti con gli istituti alle escursioni passando per la segnalazione delle discoteche e dei migliori eventi del territorio i ragazzi e le ragazze del “Costa” non hanno lasciato nulla al caso.
“Vogliamo riuscire a portare nel Salento migliaia di studenti -hanno dichiarato-. Puntiamo ad essere i primi under 18 in Italia ad aver avviato un’agenzia di turismo scolastico in entrata, riuscendo così a dare il nostro personale contributo in due cose che ci stanno molto a cuore: la promozione del territorio e lo spirito e la tradizione della nostra scuola, che spinge i propri studenti verso l’autoimprenditorialità e la creazione di start up giovanili”.
Alessio Quarta