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Lettera dell’ex consigliere comunale Carmine Zocco al commissario Guido Aprea

Egregio Commissario, 
ha voluto porsi non come un curatore provvisorio e distratto che svolge l’ordinaria amministrazione, ma come un attento osservatore dei bisogni dei cittadini. Alcuni suoi atti hanno confermato questi intendimenti. Altri, invece, hanno destato non poche perplessità per l’oggetto trattato: l’affidamento della redazione di un progetto urbanistico del comparto Acait ad un organismo, il Gal, che nel suo statuto non ha alcuna missione in questo campo, ne è l’esempio più eclatante. Credo sia stato un eccesso di disinvoltura trascurare il valore economico oltreché simbolico dell’Acait per i tricasini. Non è accettabile, infatti, che a deciderne la destinazione non siano i rappresentanti eletti democraticamente, magari con il coinvolgimento dei cittadini nelle forme più adeguate. 
L’altro provvedimento che ha destato stupore e sconcerto per i tempi e le modalità di realizzazione è l’atto con cui Lei ha ispirato l’assunzione di due giovani laureati allo scadere dell’anno. Erano circa 25 anni che il Comune di Tricase non assumeva laureati, ad eccezione dell’Ufficio Tecnico e, recentemente, del Corpo di Polizia Locale. Più volte avevamo segnalato, dai banchi della minoranza in Consiglio Comunale, l’esigenza di rafforzare alcuni settori di lavoro. In particolare, il settore Bilancio, Programmazione e Sviluppo Economico. 
Allo stesso modo era da integrare il Settore Affari Generali per la molteplicità e la complessità delle sue funzioni. Queste necessità erano già evidenti da tempo. Come “fabbisogno della pianta organica”, d’altronde, erano state rilevate nell’atto di approvazione del Bilancio di Previsione 2011 del luglio scorso. Ci sarebbe stato il tempo, dunque, per attivare un bando di assunzione con una selezione pubblica come è doveroso e auspicabile per le Pubbliche Amministrazioni. Una procedura simile era stata utilizzata in altre occasione anche per il part-time e il tempo determinato. Perché allora si è attesa la fine dell’anno per invocare “l’urgenza e la mancanza di tempo per lo svolgimento di un pubblico concorso”?
Quanti giovani laureati avrebbero potuto concorrere con merito e aspirare ad elevare la qualità della selezione per servire meglio la propria comunità? Il ricorso ad una società di lavoro interinale, o lavoro in affitto (ma perché proprio la Gi.Group, con quale criterio è stata individuata?), sia pur “regolarmente autorizzata nell’esercizio dell’attività” suona, invece, come un’inspiegabile rinuncia ad esercitare una propria prerogativa di selezione o un’ipocrita scelta di “chiamata diretta” maldestramente camuffata.
Egregio Commissario, a Lei non è elevabile alcuna critica di natura politica non avendo mandato elettorale. La sua autorità proviene direttamente dallo Stato ed è finalizzata soprattutto alla garanzia del rispetto della legalità. Oltre a questo valore comune da rispettare sempre, credo che i tempi che viviamo non le facciano, comunque, sfuggire l’importanza anche dell’etica della responsabilità e della forza dell’esempio. E, non ultima, di una necessaria sobrietà di stile attenta ad affermare il primato del bene pubblico. Tutti elementi che sono mancati in questa occasione. Gli stessi che faremo di tutto per vedere affermati nell’Amministrazione che verrà. 
 
Carmine Zocco