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Lecce, un sogno nel cassonetto

Spazzatura per le strade, differenziata al palo. Ma siamo nella top ten del turismo chic

 

La “Firenze del Sud”, la città del Barocco, la meta ideale per le vacanze, addirittura tra le prime dieci al mondo secondo Lonely Planet, la autorevole rivista/guida turistica che ha consacrato Lecce unica città d’Italia tra le top city nel mondo. C’è da esserne orgogliosi, e a ragione. Il sindaco Paolo Perrone ha infatti tenuto una conferenza stampa nella quale ha riconosciuto l’importanza dei finanziamenti europei grazie ai quali le amministrazioni Poli hanno potuto riqualificare il centro storico. “Prima considerato un quartiere malfamato -dichiarò il sindaco- oggi invece fa chic, perché sempre più vip vi acquistano casa.”
È quasi banale oggi mettere a confronto le foto scattate mercoledì scorso da Giovanni D’Agata con le parole del sindaco. In realtà, più che contrapporre le due “immagini”, senza in alcun modo sminuire la legittima esultanza del sindaco, bisognerebbe metterle l’una accanto all’altra. E riflettere sulla Lecce in cima al mondo del turismo chic e sulla Lecce, suo malgrado, ancorata ai mali storici del sud Italia. Incuria, servizi pubblici discutibili, spazzatura per le strade. E se per la prima città si convocano conferenze stampa nelle quali si ripete il refrain “quanto siamo belli”, la seconda passa molto più in sordina (per fortuna) sui media nazionali. Non sotto gli occhi dei cittadini, però, che (per fortuna) scattano ogni tanto qualche fotografia ad uso dei media locali.
Lo ha fatto Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento nazionale tutela del consumatore dell’Italia dei Valori. “Dopo essere stati allertati da alcuni cittadini -racconta- ci siamo recati in Vico dei Fieschi, ad un tiro di schioppo dalla magnifica Basilica di Santa Croce e da Palazzo dei Celestini, e ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo a dir poco indecente. Una montagna di rifiuti in particolare bottiglie di vetro, plastica e lattine, accatastati ed alla mercé di alcuni cani randagi che gironzolavano intorno, attratti dagli stessi, come risulta da alcune foto che abbiamo ritenuto opportuno effettuare”. Ha poi invocato l’intervento del Comune perché venisse rimossa al più presto la “mini-discarica” di Vico dei Fieschi.
Un periodaccio questo in fatto di raccolta rifiuti per la città “porta del mondo”, come era stata ribattezzata in campagna elettorale dall’attuale sindaco. Fischi e verdura marcia anche da Legambiente per la pessima performance sulla raccolta differenziata registrata nel rapporto sui comuni “ricicloni” di Puglia. Così al primo posto nella classifica generale dei Comuni pugliesi spicca ancora una volta Melpignano, con il 40,%; seguita da un comune del foggiano, San Paolo Civitate, con poco più del 34%. Peccato però che un comune virtuoso non basti a risollevare le sorti di una provincia, il cui capoluogo è protagonista, anche in questo caso, di una magra figura: Lecce con il suo 12,6%, nella classifica dei capoluoghi di provincia, viene dopo tutti gli altri, o quasi: dopo Barletta (20%), dopo Bari (19,4%), dopo Brindisi (19,3%) e dopo Foggia (13,4%). Francesco Tarantini, il presidente di Legambiente, guarda al bicchiere mezzo vuoto: nessun comune della Puglia è capace di guadagnare il premio di prima categoria centrando gli obiettivi minimi di legge per il 2008, che imponevano il 50%. Anche se qualche miglioramento c’è. Bisogna cercarlo, però, lontano dalla “top city” salentina.

 

Alberto Mello