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Lecce, un 2010 già carico di rifiuti

L’Aduc ha diffuso le immagini di una Lecce post-natalizia sommersa dai rifiuti, denunciando  l’ennesimo fallimento del servizio di raccolta e smaltimento

 

Difficile se non inutile stabilire quanto il nuovo allarme rifiuti nel capoluogo salentino sia imputabile a un’Amministrazione comunale incapace o una cittadina che del rispetto dell’ambiente non ha ancora capito niente. Sarebbe paradossale immaginare che i celebranti di queste ferie natalizie abbiano davvero preso in parola il lasciarsi alle spalle il “cattivo sangue”, celebre uso e costume del capodanno di ogni anno, spesso soltanto simbolico e mai sincero. E in fondo non è poi così paradossale, vista la mole di rifiuti accatastati in prossimità dei cassonetti delle immondizie di Lecce, che fa pensare ad un’unica grande scorpacciata di speranza, alla faccia della crisi. D’altra parte, il Comune è responsabile di non aver predisposto servizi di raccolta “di emergenza”, sulla base di previsioni che non richiedono necessariamente la carica di assessore o di sindaco per inferirle. Si sa, si immagina: se gli ipermercati hanno fatto il pieno, il sold out per tutto il periodo festivo, è altrettanto logico figurarsi che i resti di tutta quella merce registrata alle casse con accanimento, da qualche parte dovevano pur finire.
A lanciare le immagini di questa grande abbuffata natalizia spalmata sulle strade del centro e della periferia indistintamente è l’Associazione per i Diritti dei Consumatori e degli Utenti di Lecce: “Le segnalazioni che ci sono giunte dopo questi giorni parlano da sole -scrive in un comunicato il delegato Aduc di Lecce, Alessandro Gallucci-. Non c’è distinzione tra centro o periferia, la città è letteralmente sommersa dai rifiuti. Le foto, in questo caso, sono state scattate nelle immediate vicinanze di piazza Mazzini, pieno centro del capoluogo. Chi volesse sapere che cosa ha mangiato il proprio vicino il giorno di Natale, o che cosa gli hanno regalato, non deve disturbarsi a chiederlo: basta buttare lo sguardo vicino ai cassonetti e non rimarrà deluso. Il campionario è completo: imballi di stampanti, computer, elettrodomestici vari e poi avanzi di cibo con l’annesso ed inconfondibile olezzo. Ormai le persone ci stanno facendo l’abitudine e sembrano rassegnate a vivere in questo stato. Il lerciume è diventato una sorta di arredo urbano immancabile, tanto che sembra strano non vederne. Dopo i giorni festivi era naturale attendersi un incremento del conferimento dei rifiuti. Come al solito, però ci si è fatti cogliere impreparati, lasciando che i cassonetti traboccassero, senza predisporre un servizio di raccolta più efficace”.
Da una parte, dunque, un’Amministrazione comunale responsabile dell’ “ennesimo fallimento del servizio raccolta rifiuti”. Dall’altra, una comunità troppo alle prese con il buon cuore che fa regali. Gallucci offre una proposta: “Di recente il Comune di Lecce ha iniziato un’operazione di riclassamento degli immobili, con l’intento di razionalizzare il gettito fiscale anche per quanto riguarda la Tarsu. Ci si augura che l’Amministrazione metta lo stesso impegno nel sanzionare le inadempienze delle società che gestiscono la nettezza urbana in città. Nel frattempo s’intervenga senza ritardo per risolvere la situazione”.

 

Alessandro Tomaselli