Cerca

Le “pietre dello scandalo” della Regione Puglia

Tre associazioni ambientaliste condannano la politica regionale in merito alle autorizzazioni del parco eolico presso la Collina dei “Fanciulli e delle Ninfe”, alla luce anche degli ultimi riconoscimenti assegnati al sito geologico 
 
La leggendaria “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe” di Giuggianello è ancora oggetto di una strenua difesa contro il progetto di realizzazione di un parco eolico che potrebbe compromettere l’ambiente e il fascino di un luogo intriso di mistero e mitologia. E se l’unione fa la forza, ancora più peso risulta avere il comunicato redatto congiuntamente dal Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino, dal Forum Ambiente e Salute del Grande Salento e dal Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi. 
Nel documento, le tre associazioni prendono di mira la Regione Puglia, colpevole di non aver ancora provveduto al ritiro delle autorizzazioni, nonostante i geologi della stessa Regione abbiano censito e collocato la serra di Giuggianello nella rosa dei più importanti geositi della regione da sottoporre a massima tutela paesaggistica, secondo quanto stabilito dalle Legge Regionale n. 33 del 2009 “Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico”. Una disposizione legislativa che tra l’altro ha recepito ed applicato le precedenti norme nazionali di tutela dei luoghi di particolare rilevanza geologica annoverati tra i beni culturali della nazione. 
Del sito geologico e della salvaguardia del territorio si è discusso anche lo scorso 29 novembre al Castello Svevo di Bari in occasione del convegno “La Conservazione del Paesaggio, tra procedure e obiettivi”, organizzato dal Sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) e alla presenza dell’assessore regionale alla Qualità Ambientale Lorenzo Nicastro. Nell’occasione, si è anche svolta la premiazione del concorso fotografico organizzato proprio dal Sigea dal titolo “Passeggiando tra i Paesaggi Geologici della Puglia” e proprio nella sezione “Paesaggi geologici o Geositi” il primo premio è stato assegnato alla foto ritraente “Il Letto della Vecchia”, uno dei massi sacri della collina situata nell’immediato entroterra di Otranto, città Unesco. 
Le tre associazioni ambientaliste hanno anche voluto sottolineare come il Sigea, insieme ai geologi delle Università di Bari e del Salento, abbia incluso la “Collina dei Fanciulli e delle Ninfee” all’interno del volume “Il Patrimonio Geologico della Puglia-Territorio e Geositi”, un lavoro unico nel suo genere  e punto di partenza verso la costituzione del Catasto regionale dei Geositi, come previsto dalla già citata Legge Regionale n. 33/2009. Un volume, tra l’altro, presentato nell’ottobre 2010 alla presenza proprio del presidente regionale Nichi Vendola. 
In base a tutto ciò, i tre enti firmatari del comunicato stampa lamentano la gravità delle contraddizioni e delle mancanze della Regione Puglia che, a loro dire, rendono i massi sacri della Collina come le “pietre dello scandalo” di questa Amministrazione regionale. 
 
Alessandro Chizzini