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Le energie rinnovabili come opportunità di sviluppo

Le ‘bio-energie’ sono state al centro di un convegno organizzato dal Comune di Minervino
 
Il Comune di Minervino di Lecce ha ospitato lo scorso 15 giugno, presso la sala conferenze delle Cantine Menhir, il convegno “Bioenergie e rifiuti: opportunità di sviluppo per il Salento”. Questo incontro, organizzato dall’Amministrazione comunale, aveva l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulle opportunità di sviluppo legate all’utilizzo dell’energia ricavata dalla biomassa, ovvero dalla parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura. 
L’iniziativa si inseriva nell’ambito di quella politica orientata alle tematiche ambientali, che l’Amministrazione di Minervino ha adottato ormai da diversi anni trovandosi ad essere spesso, soprattutto sui temi del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, pilota e modello di riferimento nell’adozione di tecnologie e prassi innovative. Si tratta di una mirata e accurata strategia amministrativa che ha portato Minervino ad aderire, primo tra i comuni salentini e tra i primi a livello regionale, al “Patto dei Sindaci”, iniziativa della Commissione europea per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale ed il raggiungimento dell’obiettivo del 20-20-20. 
All’incontro hanno partecipato alcune delle più importanti personalità tra rappresentanti della politica regionale e provinciale ed esperti nazionali del settore energetico-ambientale. Il sindaco di Minervino, Ettore Caroppo, spiega quanto emerso dagli interventi degli astanti: “L’utilizzo delle fonti rinnovabili deve essere visto come un’opportunità di sviluppo e non osteggiato in maniera generalizzata e senza approfondimenti reali. Si è giunti alla comune convinzione che occorre puntare sulle centrali dalla potenza massima di 1 megawatt che sono in grado di recare sviluppo e ricchezza diffusa rispetto ad altri sistemi. È emerso anche la volontà di affrontare il tema della biomassa in maniera seria e non demagogica, soprattutto evitando di parlarne come una fonte inquinante, in quanto non corrisponde alla realtà”. 
 
Alessandro Chizzini