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Le contromosse di Regione Puglia ed enti locali per combattere il virus

Secondo gli ultimi dati forniti da Viale Capruzzi, si stima siano 30mila i cittadini pugliesi che hanno avuto (o hanno a che fare) con la nuova influenza

 

Cambia la strategia in Puglia per fronteggiare l’influenza suina. Nell’ultima riunione del tavolo tecnico tenuto presso l’Assessorato regionale alle Politiche della salute e composto dai direttori dei dipartimenti di prevenzione delle Asl è stato preso atto delle novità introdotte dall’ordinanza ministeriale del lavoro e della salute datata 20 ottobre 2009. Il tavolo regionale presieduto dall’assessore alla Sanità Tommaso Fiore, nell’ambito delle attività di organizzazione delle procedure per contrastare il virus A/H1N1, ha stabilito le nuove priorità per la vaccinazione, in riferimento alle categorie interessate dalla prima fase di immunizzazione.
Come da disposizione ministeriale, è prevista dapprima la vaccinazione del personale sanitario e socio-sanitario, quindi delle donne al terzo e secondo trimestre di gravidanza, delle persone di età compresa tra i 6 mesi ed i 17 anni con patologie, nonché i bambini fra 6 e 24 mesi nati pretermine; e degli adulti di età inferiore ai 65 anni con patologie. La variazione di programma richiederà la vaccinazione di non meno di 750mila cittadini pugliesi e considerato il numero di dosi attualmente disponibili per la nostra regione (circa 93mila) si è optato di avvalersi dei centri di vaccinazione presenti nei dipartimenti di prevenzione di ogni Asl. Tutti i cittadini che rientrano nelle categorie a rischio, perché affetti da diverse patologie, potranno vaccinarsi esibendo semplicemente la documentazione sanitaria personale, evitando quindi di procedere all’incombenza presso il proprio medico curante. Nei prossimi giorni le Asl attive sul territorio pugliese comunicheranno l’elenco dei Centri di Vaccinazione abilitati alla prenotazione, con l’indicazione dei contatti telefonici, degli indirizzi utili, dei giorni e degli orari di apertura al pubblico.
Per tracciare intanto il punto della situazione in provincia di Lecce, sono stati promossi nei giorni scorsi due incontri su iniziativa delle amministrazioni comunali di Poggiardo e di Martano, che hanno convocato i sindaci dei paesi ricadenti nei comprensori territoriali di competenza per scambiare  informazioni relative allo stato di attuazione delle misure messe in atto dal Servizio Sanitario Regionale e dall’Asl di Lecce. Le indicazioni emerse hanno spinto alla “calma senza farsi trascinare dal panico mediatico in decisioni inopportune”. Ed importante sarà, nei prossimi giorni, il continuo scambio di informazioni tra istituzioni comunali e autorità sanitarie, al fine di un monitoraggio costante della situazione locale.
Ma nel frattempo dai bollettini quotidianamente diffusi dall’Assessorato regionale alla Salute si legge un elenco di contagiati sempre più lungo. Le ultime stime di viale Capruzzi parlano di almeno trentamila pugliesi che hanno avuto (o hanno tutt’ora) a che fare con il virus dell’influenza cosiddetta “suina”. Tuttavia sono solo sei i casi più gravi, e tutti circoscritti tra le province di Bari e della Bat. Oltre a quelle dei due minori ricoverati al Giovanni XXIII, sono allarmanti le condizioni di quattro donne ricoverate i rianimazione negli ospedali di Andria, Trani, Castellana Grotte ed al Policlinico di Bari.