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L’agenda “piena” di Palazzo Carafa

Il balletto sul rimpasto, la moratoria sull’esposizione di immagini offensive per le donne, i commercianti di piazza Libertini: queste le questioni all’ordine del giorno per l’amministrazione Perrone 
 
Rimpasto si, rimpasto no. C’è chi giura che il sindaco, Paolo Perrone, utilizzi questa ipotesi per tenere insieme una maggioranza dalla non facile tenuta. Da mesi questa prospettiva aleggia nei corridoi di Palazzo Carafa, al punto che, il consigliere Carlo Benincasa (Pd), nell’assise consiliare ha dichiarato che “la Giunta si farà dopo i mondiali di calcio, se l’Italia vince”. Questo lo stato dell’arte. Angelamaria Spagnolo sottolinea che “se e quando ci sarà il rimpasto non dovrà esserci un aumento degli assessori, ma la loro diminuzione. D’altra parte la situazione economica impone tagli agli sprechi e alle poltrone e spero che le donne trovino finalmente rappresentanza in Giunta. È mortificante che gli assessorati affidati alle donne siano quasi sempre legati al sociale o alle pari opportunità. Con questo non voglio sminuire l’importanza di queste deleghe, ma è incomprensibile la ragione secondo la quale una donna non possa occuparsi di bilancio piuttosto che di urbanistica”. 
Sull’onda dell’attenzione a quella che un tempo era definita l’altra metà del cielo, le consigliere puntano alla moratoria sul corpo femminile. L’idea è di vietare l’affissione di manifesti che raffigurino donne in costume adamitico. Un’iniziativa che vede prima firmataria la consigliera Spagnolo, ma che è stata accolta, trasversalmente, da tutte le donne presenti in Consiglio comunale. Il prossimo Consiglio ne discuterà dopo che la Commissione Statuto del Comune di Lecce ha votato all’unanimità contro l’affissione nel territorio comunale di pubblicità lesive della dignità della donna. Quindi se il Consiglio comunale, come pare, voterà in favore di questa iniziativa, i leccesi potranno dire addio alle curve sinuose che spesso e volentieri “ornano” le strade cittadine. 
Non si tratta di una mossa ad effetto delle donne in politica leccesi ma di una proposta, a carattere nazionale, lanciata dall’Udi (Unione delle Donne Italiane) che ha invitato le donne impegnate negli enti locali a farsene promotrici. Comunque non sarà tabula rasa sulle immagini ammiccanti, ma una valutazione tra quelle che utilizzano il corpo delle donne in modo pretestuoso. Una bella ragazza, poco vestita, che pubblicizza un centro estetico, non sarà censurata, ma un seno nudo per vendere prodotti di vario genere i pubblicitari, a Lecce, dovranno scordarselo. 
Molte sono le questioni spinose in agenda a Palazzo Carafa, dalle polemiche sul bilancio comunale alla rivolta dei commercianti di piazza Libertini. L’assessore al ramo, Attilio Monosi, ritiene di essere sulla buona strada per dare voce alle esigenze dei commercianti, nel rispetto del decreto ministeriale che impone lo sgombero dell’area. “Dopo lunghissime trattative, frutto della nostra volontà di andare incontro alle richieste degli operatori e non -sottolinea Monosi- della nostra inconcludenza, come sostiene Antonio Rotundo, abbiamo raggiunto l’accordo con 45 ambulanti. La destinazione concordata è quella di Settelacquare, quando a fine ottobre sarà completata la nuova struttura del mercato comunale. Per i 26 che insistono per rimanere in centro nei prossimi giorni cercheremo una convergenza per Porta Napoli, piazzetta della Officine Cantelmo, Porta Rudiae, viale Degli Archi, in attesa che sia realizzata la struttura, in projet financing, di piazza Tito Schipa”.
 
Maddalena Mongiò