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La vertenza Adelchi si sposta a Roma

Dopo il vertice alla Provincia di Lecce, due sono i punti principali su cui discutere: piena luce sui finanziamenti statali erogati all’azienda e il prolungamento degli ammortizzatori sociali

 

Il summit convocato dal presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, a cui hanno preso parte i politici salentini, si è concluso con un documento di proposte da trasmettere al ministro dello Sviluppo Economico. I parlamentari firmeranno così congiuntamente nei prossimi giorni una interrogazione rivolta al ministro Claudio Scajola. L’incontro del Tac salentino con i rappresentanti del governo e con la deputazione sindacale si è svolta a Palazzo Adorno a causa della crisi aziendale del gruppo Adelchi Spa, ma non ha fatto registrare nessuna svolta ai fini della rioccupazione dei lavoratori espulsi dal processo produttivo. “È una crisi che si trascina da tempo -spiega il presidente Gabellone- sfociata nella decisione dell’azienda, comunicata alla Regione Puglia, di non essere più nelle condizioni finanziarie per poter proseguire l’attività industriale, ciò comportando inevitabili conseguenze per i lavoratori interessati il cui sostegno al reddito, garantito attraverso il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, cesserà nel corso del 2010”.
Ora solo se ci sarà una intesa istituzionale, un confronto con i rappresentati del governo si potrà uscire dalla crisi che sta attanagliando il settore e l’azienda. In parte soddisfatti i lavoratori che presidiano piazza Pisanelli a Tricase da circa 130 giorni. “È stato un buon incontro -sottolinea Rocco Panico, uno degli operai  licenziati-  ma se alle parole mancano i fatti concreti, tutti ritorna critico come prima, anzi la situazione potrebbe peggiorare in vista degli ammortizzatori sociali che a giugno prossimo chiuderà battenti. Occorre che il governo finanzi  le imprese serie ed impegnate nel territorio e non gli imprenditori che spesso fanno i furbi a spese dei poveri lavoratori, chiudendo un’ azienda e aprendone un’altra, sfruttando la mano d’opera dei paesi poveri”. Il dramma di 600 famiglie, quelle dei lavoratori Adelchi, continua intanto a farsi preoccupante perché a breve non potranno più contare neppure sulla cassa integrazione straordinaria. Per fortuna che il supervertice della Provincia ha trovato tutti d’accordo i presenti all’incontro, al di là degli schieramenti politici, segno evidente che il problema è serio e tutti vogliono fare sul serio. A Roma infatti saranno mobilitati gli onorevoli e i senatori della Repubblica, la Regione Puglia, la Provincia di Lecce, associazioni sindacali e industriali in cerca di una via di sbocco.
Due i punti principali sui quali occorre discutere: far piena luce sui finanziamenti statali utilizzati dall’azienda tricasina e il prolungamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori oltre al ricollocamento degli stessi. Al tavolo di Palazzo Adorno non erano presenti il ministro Raffaele Fitto, il sottosegretario Alfredo Mantovano e il presidente della regione Nichi Vendola, il senatore Alberto Maritati e la senatrice Adriana Poli Bortone, assenti per impegni presi in precedenza. Mentre hanno dato il loro contributo con i vari interventi il prefetto di Lecce, Mario Tafaro, i senatori Cosimo Gallo, Rosario Giorgio Costa, Simonetta Licastro Scardino; i deputati Vincenzo Barba, Teresa Bellanova, Luigi Lazzari, Ugo Lisi, Lorenzo Ria, Salvatore Ruggeri. Ancora il presidente di Confindustria Lecce, Piero Montanari e i segretari provinciali di Cisl, Cgil, Uil, Cisal ed Ugl, che si sono confrontati per circa tre ore.

 

Giovanni Nuzzo