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La Torre sotto assedio

Strade dissestate e impraticabili a causa della sabbia; canali di bonifica ostruiti e conseguenti allagamenti; il cantiere sulla strada provinciale per Lecce; degrado del verde pubblico: queste le criticità per le quali, nonostante il piano di riqualificazione proposto da Comune di Lecce e Regione Puglia, il Comitato Spontaneo delle Marine di Torre Chianca e Spiaggiabella si è rivolto nei giorni scorsi alla Procura di Lecce 

 

Dopo le grida di allarme lanciate dalla comunità di residenti di Torre Chianca e il continuo susseguirsi di solleciti, serrati dibattiti e innumerevoli botta e risposta che hanno visto in questi mesi un fitto alternarsi della voce dei cittadini con quella delle istituzioni locali, si è giunti nei giorni scorsi dinanzi alla Procura della Repubblica di Lecce, in seguito all’esposto presentato di recente dal Comitato Spontaneo delle Marine di Torre Chianca e Spiaggiabella, i cui esponenti sono ormai esasperati dalla lunga attesa e dalle vane promesse. Sin dalla sua nascita il Comitato tiene alta l’attenzione vigilando sulle difficili problematiche delle due attigue località balneari ma ad oggi la situazione è divenuta incandescente. 

Si continua a parlare di temi caldi come viabilità e lavori pubblici, sicurezza igienico-sanitaria, carenza di adeguati programmi di sviluppo territoriale, tutela ambientale, idrogeologica, ed altro ancora. Se i tanti disagi dovuti all’interruzione stradale che per tutta l’estate ha penalizzato a livello turistico le due marine leccesi e affligge tuttora gli automobilisti, sono inevitabili per la necessità di mettere in sicurezza la rete provinciale, numerosi altri problemi gravano come macigni sulla comunità locale. 

In particolare i cittadini denunciano il grave dissesto delle strade e la totale assenza di un adeguato piano di viabilità, la maggior parte delle vie asfaltate furono realizzate alla men peggio dagli stessi residenti e sono ormai completamente dissestate tanto da dar luogo a continui allagamenti che s’infiltrano sin dentro le abitazioni, ma il Comune di Lecce non è mai intervenuto per far fronte a questa situazione. 

Il mancato intervento del Consorzio di Bonifica “Ugento Li Foggi” sui canali ostruiti nell’area di Rauccio crea, inoltre, gravi danni al territorio poiché da molto tempo non vengono dragati e vi si accumula vegetazione e rifiuti di ogni genere. Ciò genera un ambiente malsano e cattivi odori di putredine, oltre a favorire gli stessi allagamenti in seguito agli straripamenti. 

Pur accogliendo con gioia la notizia del recente progetto di riqualificazione di Torre Chianca da parte di Comune di Lecce e Regione Puglia, che prevede vari interventi come l’ampliamento del lungomare e dell’area mercatale, il Comitato non abbassa la guardia e tenta altre strade per portare avanti le proprie istanze, come quella della Procura. Giunti i termini di scadenza dal deposito dell’esposto giorni fa i suoi esponenti hanno ottenuto un incontro con il magistrato Ennio Cillo accompagnati dal legale rappresentante Carlo Leo. Lo stesso procuratore Cillo ha assicurato che, nonostante non si possa procedere legalmente contro il Comune di Lecce, non abbandonerà la questione ma continuerà a seguirla personalmente cercando altre soluzioni che portino la Pubblica Amministrazione ad acquisire i dovuti provvedimenti.  

 

Errico Grasso: “Sono quarant’anni che Torre Chianca è abbandonata a sé stessa” 

 

Il Comitato Spontaneo composto dai residenti della zona è sempre pronto a lottare per migliorarne la precaria situazione di vivibilità nelle due marine leccesi. Ce ne parla il loro portavoce, Errico Grasso.

Come nasce l’intera vicenda e l’impegno del Comitato? 

Le problematiche di Torre Chianca hanno lunga storia. Da sempre, cioè da circa quarant’anni, è stata una zona abbandonata a sé stessa e dimenticata da tutti. In molti si sono rassegnati ma i tanti giovani che come me ci abitano hanno voglia di cambiare le cose, e così è nato il Comitato nell’aprile scorso, tutto è partito dalla forza dei giovani, ed oggi siamo quasi in 800. 

Quale è stata la posizione delle istituzioni in questi mesi? 

Sono stati tanti gli amministratori con cui ci siamo relazionati, ma c’è chi ha fatto di più e chi decisamente meno. Abbiamo apprezzato l’interesse dell’assessore all’Ambiente Andrea Guido, che ci è stato da sempre vicino e ha provveduto più volte a sollecitare il Consorzio di Bonifica per la manutenzione dei canali, intervenendo anche con una querela per il mancato intervento. Così anche l’assessore alla Mobilità Luca Pasqualini, che ha provveduto in breve tempo a inserire la segnaletica stradale (prima completamente assente) e inserito alcune nuove corse della Sgm per migliorare i collegamenti con le scuole del capoluogo leccese. 

Da chi vi aspettavate di più? 

Soprattutto dall’assessore ai Lavori pubblici e Fascia costiera Gaetano Messuti. La viabilità a Torre Chianca è davvero disastrosa,  le strade sono quasi tutte dissestate e soggette a continui allagamenti, si deve urgentemente intervenire sul piano stradale, quello che c’è è vecchio e malfatto. Inoltre sono frequenti gli insabbiamenti che ostruiscono persino il passaggio. 

Ma il Comune di Lecce è mai intervenuto su questo? 

Non è stato fatto mai niente nonostante i nostri vari solleciti. Dicono di non avere i fondi ma con gli introiti della Tassa Imu versata dai 3mila contribuenti che risiedono in zona si poteva certamente fare qualcosa. Sono risorse che vanno destinate al territorio di appartenenza ma così non è stato. 

Com’è la situazione in merito al cantiere stradale sulla provinciale Lecce-Torre Chianca? 

È una questione alquanto spinosa perché i lavori sono stati cominciati a primavera scorsa compromettendo l’intera stagione estiva, in un momento di crisi, e poi sospesi per oltre un mese per poter proseguire quelli sulla Lecce-San Cataldo, poiché la società che li ha presi in gestione non aveva sufficiente manovalanza per portare avanti entrambi i cantieri, il che è inaudito. Ora i lavori sono ripresi grazie al tempestivo intervento dell’assessore provinciale Massimo Como, ma i tempi previsti sono assai lunghi. 

Come si è arrivati dinanzi alla Procura? 

Noi del Comitato, esasperati dai continui rimandi, abbiamo fatto tempo fa un esposto per chiedere l’attenzione del Procuratore. Nonostante il fascicolo sia stato archiviato perché non ci sono i presupposti per procedere penalmente contro il Comune di Lecce, il dottor Cillo della Procura di Lecce si è dimostrato molto disponibile ad ascoltarci e a trovare altre strade per venirci incontro. Per quarant’anni siamo stati a guardare lo sfacelo intorno, ora è il nostro tempo. 

 

Rosy Paticchio