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La scelta del Pd

Dall’Idv all’Udc sono tutti in attesa di sapere cosà farà il partito di Bersani. Intanto i nomi in alternativa a Vendola si sprecano: da Adriana Poli Bortone a Francesco Boccia

 

“Il problema non è nell’Idv è nel Pd che deve fare una scelta, una proposta chiara in termini nominativi”. L’ultima dichiarazione in ordine di tempo arriva dall’Italia dei Valori, per bocca del coordinatore regionale, Pierfelice Zazzera, al termine dell’incontro con il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, impegnato nelle consultazioni tra i partiti della coalizione di centrosinistra e i potenziali alleati con i quali il Partito Democratico  intende realizzare l’alleanza per il Mezzogiorno in vista delle regionali del 2010.
L’assemblea regionale del partito, che si è tenuta sabato scorso a Bari, anche alla presenza di Massimo D’Alema, ha dato mandato a Blasi di prendere contatti con Udc e Idv proprio per allargare la coalizione. L’obiettivo contenuto nella relazione di Blasi parla in primis di tentativo di mediazione sul nome di Vendola oppure, in caso contrario, dell’individuazione di un nome alternativo che consenta l’accordo con i due partiti che hanno posto un veto sulla ricandidatura del presidente uscente per il centrosinistra. In un clima surriscaldato dalle manifestazioni di parte della base, armata di cartelli “Liberi di scegliere Nichi Vendola”, l’assemblea ha infine incaricato Blasi di parlare prima di ´programmi’ per giungere ad una ´condivisione” e poi di nomi ‘condivisi’.  Tuttavia, il problema del nome resta fondamentale e quello nel centro sinistra sembra al momento un vero e proprio referendum sul presidente uscente. Lo è per l’Udc, il cui presidente, Rocco Buttiglione, lancia il nome di Adriana Poli Bortone definendolo “barattabile”solo con quello di Michele Emiliano. Lo è per lo stesso Zazzera che, dopo un ennesimo contatto col partito aggiunge: “I programmi sono sicuramente importanti ma non è questo il percorso da fare. Qualcuno deve prendere il toro dalle corna e avere un po’ più di coraggio”.
L’invito è al Partito Democratico sempre più stretto tra due fuochi. Da una parte l’area della sinistra (con le prese di posizione di Verdi, Rifondazione e del consigliere regionale comunista Borraccino) e una buona parte della base Pd, convinta sostenitrice del Vendola bis, dall’altra i moderati che punterebbero volentieri su una figura intermedia il cui identikit oscilla da Michele Emiliano a Francesco Boccia (nella foto). Il sindaco di Bari, sconfitto nella corsa alla segreteria regionale del partito,  mantiene la linea dell’indisponibilità a candidarsi. Se non bastasse la sua decisione, tanto la Giunta comunale barese quanto i consiglieri e gli stessi sostenitori della sua corsa a sindaco, lo hanno più volte messo in guardia dal “fare scherzi”, abbandonando il secondo mandato appena cominciato per tuffarsi nell’avventura regionale. Emiliano rassicura tutti, ma poi chiede a Vendola il sofferto passo indietro: “Indichi lui un successore”, aveva detto, scaricando anche lui il presidente.
L’altro nome è quello di Francesco Boccia. Il parlamentare lettiano del Pd che cinque anni fa perse le primarie contro Vendola continua a rappresentare un modello alternativo che ha il suo seguito. Per questo motivo il Pd, che rappresenta il cuore della coalizione di centrosinistra, dovrà fare la sua scelta, mettendo in conto anche la rottura definitiva con Nichi Vendola che ribadisce il suo no a fare un passo indietro e con i suoi numerosi sostenitori. La stessa base che si organizza per sostenere il presidente teme infatti non solo di dover rinunciare a Vendola ma anche di essere messa nelle condizioni di votare un nome scelto dall’Udc, che non esclude l’ex missina Adriana Poli Bortone alla guida di una coalizione di centro sinistra.

 


Alessandra Lupo