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La musica che unisce

A Lecce la creazione della sede europea del “Center for black music research”, succursale di quello di Chicago
 
Salento e Africa non sono mai stati così vicini. Accomunati dall’improvvisazione e dalla tradizione musicale di lunga memoria, il legame tra le due terre ha fatto sì che fosse individuata in Lecce la sede  del “Center for black music research”, istituto che si occuperà di studio e ricerca musicale in un ambito sempre affascinante, quello della musica nera, che ha dato vita a moltissimi generi musicali, come il jazz, il soul, il blues o il gospel, generi nati per reazione a una storia che da sempre rifiuta il continente nero e che parla di diaspora, deportazione, povertà. Povertà economica certo, ma sicuramente non culturale, in un’area del mondo dove si è dato inizio alla civiltà.
L’inaugurazione si terrà l’8 e il 9 marzo presso la chiesa di Santa Maria dell’Alto presso il Palazzo Principe Umberto, secondo un programma naturalmente ricchissimo di musica, salentina e africana. Il programma prevede la presentazione della rivista di studi musicologici e storico – culturali “Black Antiquities” e una stagione di concerti interculturali. L’8 marzo alle 11,30, sarà proiettato il film-documentario “Andare alla scoperta (In search of unknown)”, dedicato all’improvvisazione musicale. Parteciperanno moltissimi musicisti, tra cui Lutte Berg, Raffaele Casarano, Daniele e Mauro Durante, Livio e Pino Minafra, Roberto Ottaviano, Badara Seck, Admir Shkurtaj e i Sud Sound System. Il CBMR è un istituto di ricerca che dal 1983 opera all’interno del Columbia College, l’università di Chicago. Qui a Lecce, l’iniziativa nasce dalla cattedra di Etnomusicologia e Civiltà Musicale Afroamericana del professor Gianfranco Salvatore, del locale ateneo. L’obiettivo delle attività europee è esplorare nuovi orizzonti di indagine sugli intensi legami interculturali che esistono tra l’Africa e l’Occidente, legami che sono talvolta più talaltra meno evidenti, ma che in fondo sono sempre presenti in un Mediterraneo proiettato a metà strada tra l’Europa e l’Africa. 
Le prime due iniziative della locale sede del CBMR consistono nella presentazione di un documentario sull’improvvisazione musicale – in Africa, Europa e paesi mediterranei fino agli Stati Uniti, e nella costituzione di un ensemble denominato AfroMediterranean Orchestra, che debutterà il 9 marzo alle 21, del quale fanno parte musicisti africani, albanesi, svedesi e pugliesi. Ci saranno, secondo un calendario, esercitazioni gratuite di musica d’insieme aperte ai giovani del territorio salentino, coordinate secondo tre indirizzi: per le musiche di tradizione orale da Daniele Durante  del Canzoniere Grecanico – Salentino, per il jazz da Giorgio Mongelli, per il rock da Domenico de Cesare.  
“Considerando la grande tradizione musicale -diceva John Coltrane- che abbiamo alle spalle, il lavoro di tanti giganti del passato, del presente, e le promesse di tanti altri che stanno maturando, sento che ci sono tutti i motivi per guardare al futuro con ottimismo”. Un futuro che riparte dal Salento, un lembo d’Italia sempre protesa verso l’Africa, in cui trova sempre nuove radici. 
Angela Leucci