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La Fersino accusa: “Discriminata solo perchè sono una donna”

Si avvia a conclusione una campagna elettorale nella quale non sono mancate, soprattutto negli ultimi giorni, accuse incrociate e frecciatine al vetriolo tra gli opposti schieramenti 
 
Niente di nuovo sotto il sole. Come recita l’antico adagio biblico. Questa volta, però, si è esagerato. A denunciarlo è Francesca Fersino, l’unico candidato donna tra i sei pretendenti alla carica di primo cittadino. La Fersino, sostenuta da Liber@città, Fli, Regione Salento e dalla civica Casarano nel cuore, svela dei retroscena d’altri tempi: “Alcuni candidati mi hanno riferito che i nostri avversari, tanto di centrodestra quanto di centrosinistra, stanno gettando discredito sulla mia figura, non in base alle mie proposte o alla mia storia politica, ma semplicemente perché sono una donna. Come per dire: la politica non è cosa da donne. Mai era successo qualcosa del genere. Trovo mortificante che qualcuno, nel 2012, ragioni in questo modo. Mi dispiace non solo per me ma per tutte le donne impegnate in questa campagna elettorale. Sono certa, però, che i casaranesi sapranno distinguere un attacco politico da un atto discriminatorio vero e proprio”. 
E che dire della querelle che si è registrata sul versante dei programmi elettorali, con Attilio De Marco, candidato di centrosinistra che aveva pubblicamente accusato Gianni Stefano, candidato di centrodestra, di aver copiato il proprio programma elettorale da internet? “Non è il solito attacco al fine di screditare l’avversario -aveva dichiarato De Marco-, ma la denuncia di un avvenimento grave. La politica deve parlare il linguaggio della verità e dell’onestà, soprattutto in un periodo in cui i cittadini sono stufi di essere presi in giro e si aspettano idee nuove per poter superare una situazione di stallo che sta compromettendo la vita di tutti i giorni”.
Pronta la replica dell’assessore provinciale. “È proprio vero -afferma Stefàno-, chi è troppo impegnato nel tentativo di vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro, poi finisce con il non vedere la trave cha ha nel suo… Nei giorni scorsi sono stato accusato di aver copiato il mio programma elettorale. Ho dovuto subire gli strali moralizzatori dell’Udc e del Pd. Peccato, però, che, nel loro pontificare, Pd e Udc abbiano omesso di segnalare come il programma del candidato Attilio De Marco abbia ripreso, testi alla mano, interi passaggi dai programmi elettorali, tra gli altri, di Giuliano Pisapia (amministrative Milano 2011, Pd ed altri), Virgilio Merola (amministrative Bologna 2011, Pd), Giuseppe Cingolani (amministrative Gorizia 2012, Pd), Giovanni Vignuolo (amministrative Alessandria 2012, Terzo polo) e persino di Michele Marraffa, candidato del Pdl e de La Puglia prima di tutto alle amministrative di Martina Franca. Pertanto, concludo rivolgendo ad Attilio De Marco le stesse parole che quest’ultimo aveva indirizzato a me non più tardi di dieci giorni fa: ‘La politica purtroppo, o per fortuna, si fa ascoltando la gente, avanzando proposte concrete e coinvolgendo i concittadini con idee innovative, fresche ed eticamente corrette. Oggi si è consumato un fatto preoccupante perché si è offesa l’intelligenza collettiva e si è mancato di rispetto a tutti noi, con il tentativo di far passare per vero e condiviso quanto preso in prestito dalla rete e, più precisamente, dal programma di altri candidati’”.
Più tranquilla, sebbene altrettanto combattuta, la campagna elettorale condotta dagli altri candidati Franco De Matteis (Sel e Pdci), Fernando Rizzello (Ali) e Paolo Zompì (Casarano viva, Casarano Sempre, Socialisti).