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La discarica di Castellino non riaprirà. Parola di sindaco

Marcello Risi ribadisce le intenzioni della sua amministrazione. Ma dall’opposizione incalza il consigliere Pippi Mellone: “Il sindaco dica come intende risolvere la questione”
 
In vari ambienti politici della minoranza è “rimbalzata” negli ultimi giorni la necessità di riaprire la discarica di Castellino, peraltro teatro qualche giorno fa di un incendio di vaste proporzioni. La notizia, ovviamente, oltre a fare presto il giro della città ha allarmato non poco i cittadini, al punto da spingere il sindaco Marcello Risi ad intervenire per chiarire sull’argomento la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale.
“La discarica di Castellino -ha affermato Risi- è uno sfregio nel cuore della nostra comunità, non può e non deve riaprire. Diventa, anche per questo, urgente la messa in sicurezza del sito con le modalità che saranno ritenute più opportune dagli esperti. Chiederò al Consiglio comunale -ha concluso il primo cittadino- di nominare al più presto la consulta per l’ambiente perché possa esprimersi anche su questo importante argomento. Se la nomina non dovesse avvenire in tempi brevi, con l’assessore all’ambiente Flavio Maglio sentiremo i componenti della consulta decaduta con lo scioglimento del Consiglio e altre personalità indicate da Legambiente e dal Comitato per la tutela del Paesaggio. L’ipotesi della riapertura della discarica esiste solo nella testa della minoranza”.
Pronta la replica dell’opposizione consiliare. “Su un argomento così importante -ha dichiarato il consigliere di Futuro e Libertà per l’Italia, Pippi Mellone– inutile nascondersi dietro un dito. Le soluzioni allo stato sembrerebbero essere due: o mediare con i gestori della discarica e riaprire la stessa oppure versare le somme che il comune di Nardò, insieme agli altri 45 che hanno sversato finora a Castellino, devono alla Mediterranea Castelnuovo per la messa in sicurezza e la successiva post gestione dell’impianto. Stiamo parlando di somme considerevoli che, dalle informazioni in nostro possesso, solo per il nostro comune si aggirerebbero ed al netto del ristoro ambientale, ammesso che ci venga riconosciuto, si aggirerebbero intorno al milione di euro. Ribadiamo  con forza il nostro ‘no’ alla riapertura di Castellino -conclude Mellone- invitando il sindaco a dire chiaramente a tutti i cittadini di Nardò come intende affrontare concretamente la gravissima situazione, senza perdersi in inutili e vuoti proclami di cui la gente inizia a stufarsi”.
 
(D.G.)