Al Palazzo della Cultura un incontro e una mostra per ricordare la drammatica deportazione degli italiani in Crimea e per denunciare il mancato riconoscimento dei loro diritti
L’Associazione Regionale Pugliesi di Milano e l’Associazione “Libertà Nuova” hanno organizzato il convegno “Lo sterminio degli italiani in Crimea – Una tragedia attuale”, iniziativa nata per ricordare lo sterminio sconosciuto degli italiani di Crimea, quasi tutti pugliesi, vittime delle deportazioni staliniane nel 1942, e richiedere per i sopravvissuti lo status di deportati e la cittadinanza italiana.
L’evento, coordinato dal professor Paolo Rausa, scrittore poggiardese e membro dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, si svolgerà sabato 12 febbraio alle 17 presso il Palazzo della Cultura. Quattro i momenti principali: una mostra fotografica sulle vicende storiche della comunità italiana di Crimea; la proiezione del documentario Puglia, oltre il Mediterraneo, con la presenza del suo regista, T. M. Altomare; un ricordo dei deportati attraverso la lettura delle loro memorie; la presentazione del libro di Giulia Giacchetti Boico e di Giulio Vignoli L’olocausto sconosciuto – Lo sterminio degli italiani di Crimea, che riassume la drammatica storia della comunità italiana di Crimea e la loro attuale situazione in Crimea, Russia, Kazakistan e Uzbekistan, chiamando a intervenire i testimoni superstiti di questa tragedia dimenticata. I proventi della vendita del volume saranno devoluti alle disagiate comunità viventi in Crimea, a cui non vengono ancora riconosciuti i loro diritti. A fine manifestazione, la proposta di costituire una “Associazione Nazionale Onlus di Amicizia e di Solidarietà” con gli italiani di Crimea e con tutte le altre Comunità di italiani sparse nel mondo che subiscono la privazione dei diritti inalienabili. “L’iniziativa -spiega il sindaco Silvio Astore- riprende una drammatica e sconosciuta pagina della storia italiana e pugliese. Una storia che ci insegna cosa sia il totalitarismo: la massima espressione della soppressione dei diritti e della libertà, mentre oggi questo termine viene usato con troppo superficialità”.
Alessandro Chizzini