Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

Cerca

Ipseo “Aldo Moro”, gli studenti della sede di Vaste si ribellano

Manifestazione di protesta degli alunni della sede decentrata dell’istituto alberghiero, che denunciano una situazione di degrado dello stabile  

 

Dopo le lodi seguite all’assunzione presso il prestigioso Hilton London Metropole di 15 neodiplomati, l’Ipseo “Aldo Moro” di Santa Cesarea deve fare i conti con le proteste degli allievi delle classi ospitate presso la succursale di Vaste. Il plesso in questione ospita sei classi del 5° anno e i suoi studenti hanno deciso di manifestare pubblicamente lunedì scorso per denunciarne le precarie condizioni e il mancato rispetto delle norme di sicurezza. 

I disservizi lamentati dagli alunni disegnano un quadro molto allarmante: mancano i lavandini (per lavarsi le mani i ragazzi sono costretti ad usare un singolo rubinetto posto all’interno del cortile) e i servizi igienici non sono funzionanti. Paradossale poi è la situazione che si è creata per la scarsità di sedie e banchi: per assistere alle lezioni sono state chieste in prestito al Comune di Poggiardo un certo numero di sedie di plastica, solitamente utilizzate per gli eventi pubblici. Fino a fine ottobre, poi, ogni aula aveva a disposizione tra i 6 e i 12 banchi, con la conseguenza che ognuno di essi veniva condiviso da due o tre alunni. A tutto ciò si aggiunge poi la mancanza di un apparecchio telefonico per le comunicazioni interne, costringendo così i collaboratori scolastici ad utilizzare il proprio cellulare per ogni necessità, nonché di estintori e di qualsiasi altro strumento idoneo ad affrontare una situazione di emergenza. 

Gli studenti della sede di Vaste temono che sotto ci sia la volontà dell’istituto di aumentare le iscrizioni delle prime classi, mettendo in risalto l’innovazione della sede centrale ma celando la situazione che i nuovi iscritti si troveranno ad affrontare negli anni successivi. Parziale solidarietà viene offerta ai ragazzi dal dirigente scolastico Paolo Aprile: “Il numero dei bagni è idoneo per il plesso che ospita le classi e la scarsa igiene è per lo più dovuta a qualche comportamento poco consono messo in atto da alcuni studenti. Hanno ragione invece a manifestare e rendere pubblico il disagio riguardo la mancanza di sedie e banchi; da oltre un anno abbiamo fatto richiesta alla Provincia di fornirci delle attrezzature adeguate, magari recuperandole da quei plessi in cui sono in eccesso. Le previsioni future rimangono allarmanti, perché non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dall’ente e le sedie prese in prestito dal comune dovranno poi essere restituite”. 

 

Alessandro Chizzini