di Claudia Mangione
intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Musicista, compositore e docente genovese, classe 1962, inizia a suonare giovanissimo, esibendosi sin da adolescente prima in Italia e poi all’estero. Dopo varie produzioni discografiche e alcune tournée in giro per il mondo, nel 1991 si trasferisce negli Stati Uniti entrando a far parte della scena jazz newyorkese.
Durante gli anni di permanenza nella “Grande Mela” suona in numerosi progetti e nei club più prestigiosi (Blue Note, Birdland, Village Vanguard). Nel 1994 è l’unico pianista non statunitense scelto dal contrabbassista Ray Brown per il disco “Some of my best friends are piano players”. Nel 1995 vince il prestigioso premio “Umbria Jazz Award” e nel 2007 il “Best Jazz Act” agli Italian Jazz Awards.
Ha all’attivo oltre 50 progetti discografici. Nel corso della sua lunga carriera, ha collaborato con numerosi protagonisti della scena jazz nazionale e internazionale, tra cui Chet Baker, Dizzy Gillespie, Alvin Queen, Tom Harrell, Jesse Davis, Tullio de Piscopo, Roberto Gatto.
Nell’ambito cantautorale e pop ha suonato inoltre, solo per citare alcuni nomi, con Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti, Mietta.
Dopo varie esperienze (Julliard School, Berklee College of Music, North Texas State University, Conservatorio di Amsterdam, Matera e Torino) attualmente è docente di pianoforte jazz al Conservatorio “G. Verdi” di Como.
Di recente si è esibito in concerto a Lecce presso l’associazione culturale “Good Vibes”, diretta artisticamente dal contrabbassista Marco Bardoscia.
Il tratto principale del tuo carattere.
In una fase della mia vita ero sempre allegro, da qualche tempo a questa parte sono diventato un po’ orso e mi piace questa nuova dimensione.
Il tuo principale difetto.
Sono troppo indeciso su tante cose.
La qualità che preferisci in una donna?
L’intraprendenza.
E in un uomo?
L’essere una persona perbene.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Essere una persona perbene.
Cos’è la felicità?
La consapevolezza di essere circondato da persone che ami e che ti amano.
L’ultima volta che hai pianto?
Avevo litigato così intensamente con mio figlio, che amo alla follia, al punto da piangere perché avrei voluto non fosse successo.
Di cosa hai paura?
Delle persone, che possono essere veramente malvagie.
Canzone che canti sotto la doccia?
Non canto sotto la doccia, ma se potessi mi porterei un piano!
Musicisti o cantanti preferiti?
Ella Fitzgerald, che tra l’altro ho avuto modo di conoscere.
Poeti preferiti?
Lorenzo il Magnifico, Neruda e Montale, che è un mio conterraneo.
Autori preferiti in prosa.
Michael Connelly.
Libri preferiti.
Mi piace leggere biografie, romanzi polizieschi, saggi di musica, natura e astronomia.
Attori e attrici preferiti.
Daniel Auteuil, Angela Bassett, Claire Forlani, Massimo Troisi.
Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo?
John Turturro.
Film preferiti.
My name is Khan, Ricomincio da tre.
I tuoi pittori preferiti.
Il Beato Angelico, Raffaello e tutti i fiamminghi.
Il colore che preferisci.
Azzurro.
Se fossi un animale, saresti?
Un delfino.
Cosa sognavi di fare da grande?
Il musicista. Per me la musica è sempre stata la fonte della mia vita, anche se ho studiato Giurisprudenza.
L’incontro che ti ha cambiato la vita?
Professionalmente, l’incontro con Dizzy Gillespie. Dal punto di vista umano, mia moglie e mio figlio.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
Se ci fosse, mio papà.
Quel che detesti più di tutto.
Certi comportamenti degli esseri umani.
Quanto tempo dedichi alla cura del tuo corpo?
Abbastanza, cerco di tenermi in forma.
Piatto preferito.
Pollo arrosto con contorno di patate al forno e rosmarino.
Il profumo preferito.
Quello dell’erba quando ha smesso di piovere.
Il fiore che ami.
Mi piacciono tantissimo le margherite.
La tua stagione preferita?
Primavera.
Il paese dove vorresti vivere?
Giappone.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
Negli anni ’40,’50 per poter assistere alla nascita del jazz.
Personaggi storici che ammiri di più.
Federico II.
Personaggi storici detestati.
Non ci sono abbastanza pagine nel giornale per metterli tutti.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui credi?
Il possibile, andando avanti fino alla fine, senza però urtare le altre persone.
Chi è il tuo eroe vivente?
Mio figlio, perché mi sta insegnando tante cose senza che lui lo sappia.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Sto già vivendo in un sogno perché faccio il lavoro che mi piace, toccando il cuore delle persone.
Il tuo rimpianto più grande?
Ho la consapevolezza che avrei potuto fare scelte diverse, ma se è andata in un certo modo è perché doveva andare così. Credo molto nel destino.
Cos’è l’amore?
È quel batticuore che ti riempie quando sai che lei sta per arrivare.
Stato attuale del tuo animo.
Guardingo.
Il tuo motto.
“Chi vuol esser lieto sia”.
Come vorresti morire?
Mi piacerebbe morire suonando, ma non sarebbe carino per chi mi viene a sentire.
(foto di Paolo Soriani)