“I cittadini di Lecce -afferma Loredana Capone- potranno scegliere se accontentarsi di ciò che hanno o se vogliono di più. Sta a noi essere convincenti, diversi, migliori”
“La sfida tra me e Perrone non è solo la scelta tra due persone ma soprattutto è la scelta tra due culture politiche e due modi di intendere il potere”. Così Loredana Capone all’indomani della scelta del popolo del centrodestra attraverso le primarie che di fatto ha aperto ufficialmente la campagna elettorale per la successione all’attuale sindaco Paolo Perrone (ancora in corsa) e la vice presidente della Giunta regionale che prova a scardinare il fortino “azzurro” di Palazzo Carafa.
Ora che i contorni della sfida sono ormai chiari (anche se, ovvio, dobbiamo attenderci altre candidature di contorno dai quartieri delle civiche e di quei partiti che non godranno di simpatiche alleanze), centrodestra e centrosinistra provano ad abbozzare le rispettive coalizioni in vista della volata finale che, dopo le primarie, conduce alle secondarie. Decisamente più importanti.
“I cittadini possono scegliere tra la città di tutti e la città di pochi -dice la candidata sindaco per il centrosinistra Loredana Capone-. Tra la pianificazione e l’improvvisazione, le competenze e le amicizie, la partecipazione e l’arroganza, il risparmio e lo spreco e tra la legalità e l’opacità. E soprattutto, i cittadini potranno scegliere se accontentarsi di ciò che hanno o se vogliono di più. Sta a noi essere convincenti”.
Loredana Capone sa benissimo che un’eventuale quarto successo di fila del centrodestra a Lecce capoluogo rappresenterebbe il “punto di non ritorno” per il centrosinistra salentino. Sarebbe la sconfitta delle sconfitte che metterebbe fine non solo ad una coalizione d’area, ma metterebbe seriamente in discussione la leadership del partito democratico in un territorio sempre più feudo degli Azzurri. Di un partito cioè, il Pdl appunto, che manda alle primarie oltre 17mila cittadini e che ne delega al congresso provinciale quasi diecimila.
“Bisogna avere grandissimo rispetto per il dato delle urne -spiega Loredana Capone- così come si deve avere rispetto per ogni momento di democrazia in cui sono i cittadini a essere protagonisti. Se qualcuno a sinistra pensa che si possa vivere di rendita dopo le nostre primarie o che si possa stare tranquilli perché i sondaggi locali e nazionali sono favorevoli, o ancora che la mia persona possa essere un parafulmine sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta, deve ricredersi e dare il 110% per la città. Come già detto in passato, mi sono messa a disposizione della città per spirito di servizio e come ho già ribadito, i leccesi sono padroni del mio destino, sceglieranno loro se devo fare il sindaco di Lecce o il vicepresidente della Regione. Chi oggi deve sentirsi chiamato in causa dopo le primarie del centrodestra sono i protagonisti della vita politica cittadina di centrosinistra, i candidati e le forze politiche che li sostengono”.
Daniele Greco