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Incidenti stradali: un’estate da dimenticare

Le associazioni dei parenti delle vittime della strada chiedono l’istituzione del reato di omicidio stradale e denunciano la pericolosità delle arterie del Salento 
 
La tragedia che ha coinvolto Anna, giovane bolognese in vacanza nel Salento, investita e uccisa a Torre Lapillo nelle prime ore dello scorso 20 agosto, ha per l’ennesima volta acceso i riflettori sul pesante tributo di vite umane che ogni anno il Salento paga sulle proprie strade. Una triste e annosa piaga salentina che nell’ultimo periodo estivo ha raggiunto livelli altissimi: non esistono ancora dati ufficiali, ma la provincia di Lecce conterebbe un tasso vicino ad un morto ogni due giorni. 
La situazione ha allarmato non poco Walter Gabellone, presidente dell’associazione “Alla conquista della vita – per le vittime della strada” di Nardò: “A mio parere bisogna sottolineare come questo fenomeno sia il risultato di una serie di concause come la stessa intensità del flusso turistico, ma soprattutto l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti e, dall’altro lato, le condizioni di insicurezza in cui riversano molte delle nostre strade. Occorre agire quindi in due direzioni: migliorare la sicurezza della rete viaria, soprattutto potenziando l’illuminazione pubblica e la segnaletica stradale, e diffondere una nuova cultura della guida sulle strade, sviluppare una sensibilizzazione verso il rispetto del Codice stradale, perché esiste sempre una responsabilità umana in questi tristi episodi. I questo senso, il pensiero della nostra associazione è che per rallentare questo episodio sia sufficiente far rispettare le leggi senza però più ricorrere alle attenuanti, se non dove strettamente necessario. So però di poter contare sull’impegno del presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che si sta dimostrando molto sensibile a questo argomento”. 
Walter Gabellone è anche tra i firmatari della petizione per istituire il reato di omicidio stradale, che trova d’accordo anche Eva Ruggeri, consigliere dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada: “Prima dell’interesse del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, avevamo presentato una proposta di legge, ancora però ferma in Parlamento. A settembre attiveremo una raccolta firme perché si apra la discussione; noi chiediamo l’istituzione del reato di omicidio stradale e non omicidio colposo, lì dove sussistano alcuni elementi quali ebbrezza, uso di stupefacenti e guida azzardata e temeraria, nonché la parificazione tra morte e lesioni gravissime nel giudizio penale. Il Salento soffre di una carente rete viaria in materia di sicurezza, ma la responsabilità si può far ricadere sull’ente gestore, perché la normativa sulle infrastrutture è a maniche larghe. Servirebbe una mappatura dettagliata degli incidenti, così da permettere all’ente gestore di poter intervenire sulle strade più pericolose, anche se scarseggiano i fondi”. 
L’episodio di Torre Lapillo ha convinto il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, a convocare un summit in Prefettura lo scorso lunedì: “L’obiettivo principale e imprescindibile è quello di garantire la normale circolazione del tratto viario in questione, così da rendere funzionali i divieti di fermata collocati in quella zona, e mai rispettati, e ovviamente per evitare il verificarsi di episodi simili. In merito, non si dimentichi che Porto Cesareo ha disposizione una notevole rappresentanza estiva di Forze di polizia e militari, più di altre località balneari. Nel frattempo, attendiamo che vengano eseguiti, senza altri ritardi, i lavori di messa in sicurezza della strada”. 
 
Alessandro Chizzini