Presso il Palazzo della Cultura a Poggiardo dal 2 al 16 ottobre sarà possibile ammirare un’esposizione di giocattoli d’epoca
Parliamo di gioco o giocattolo riferendoci, per definizione, ad un oggetto dato di solito ad un bambino per giocare. Ma un giocattolo è qualcosa di più che un oggetto, è un veicolo di esperienze ed emozioni che il bambino sperimenta. Nel corso degli anni il modo di giocare è cambiato: dagli anni del boom economico sino all’arrivo delle nuove tecnologie il gioco e il giocattolo, con l’aumento della ricchezza, si è caratterizzato per un accumulo eccessivo e per un uso da “mordi e fuggi”. Oggi i bambini non conoscono come costruire una bambola di pezza o il fascino delle costruzioni in legno.
La mostra “Come giocavano i nostri nonni”, organizzata dal Comune di Poggiardo in collaborazione con il centro esperienziale “Cavallo a Dondolo”, che ne è curatore, si propone di far conoscere i giochi e gli intrattenimenti dei bambini e degli adulti, che si praticavano nella nostra società, contadina e urbana, cercando di ridare ai bambini il puro piacere di imparare giocando che nasce dalla soddisfazione di creare. Lo scambio culturale tra le generazioni, tra i bambini di ieri e quelli di oggi, è un’occasione anche per conoscere la storia di una società passata, un bagaglio prezioso che i nostri nonni conservano nei loro ricordi. La mostra, realizzata anche con il contributo degli studenti delle scuole elementari dei Comuni dell’Ambito di Poggiardo, che hanno fornito giochi antichi e foto con i ritratti dei propri nonni, sarà inaugurata domenica 2 ottobre in occasione della Festa dei Nonni e resterà visitabile presso il Palazzo della Cultura fino al 16 ottobre con i seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12; martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30.
Nell’esposizione saranno visibili giochi che rispecchiano la povertà e la semplicità della vita agli inizi del Novecento. Niente ingranaggi e marchingegni strani da scoprire, ma solo balocchi realizzati con l’utilizzo di vecchie stoffe, segatura, carta ed altri materiali riciclati, e poi monopattini, traini, trottole, eliche, fischietti, noci e mandorle, e tanti altri in cui dominano il legno e la fantasia. La mostra, secondo il sindaco Giuseppe Colafati, “si propone pertanto di raccontare e valorizzare la risorsa gioco, con l’augurio a tutti i visitatori di scoprire o di ritrovare nelle tracce della tradizione qualcosa di sè, la propria originale dimensione ludica. È un vero tuffo nel passato per tutti i grandi che troppo spesso dimenticano di essere stati bambini, come ammonirebbe Antoine de Saint- Exupéry (autore de Il Piccolo Principe)”.
Oriana Rausa