Cerca

In arrivo una Pet-Tac pubblica?

A luglio di quest’anno è prevista l’attivazione del servizio presso una struttura sanitaria pubblica. Intanto la Regione è stata condannata a risarcire cinque pazienti 

 

Sembra che terminerà a luglio di quest’anno l’odissea legata alla questione della Pet-Tac. Finora infatti il territorio leccese ha utilizzato per gli esami oncologici una struttura privata, il centro Calabrese di Cavallino. In alternativa al quale il paziente leccese doveva -e deve ancora- far ricorso ai centri di Brindisi e San Giovanni Rotondo. Ora tra l’altro la vicenda si arricchisce di un altro dettaglio: la Regione Puglia è stata condannata da un giudice di pace di Lecce a risarcire cinque pazienti per aver violato un regolamento regionale secondo il quale è obbligatorio avere due Tac, di cui una pubblica, per ogni bacino d’utenza superiore ai 750mila abitanti. 

Chissà se l’episodio in questione non possa -oltre che riconoscere i diritti dei cittadini che hanno bisogno di cure e prevenzione- dare un’accelerata all’annosa questione della Pet-Tac. Infatti la provincia di Lecce è l’unica in Puglia ad essere costretta, ancora oggi, a fare ricorso ad una struttura privata per effettuare gli esami oncologici. Tra l’altro nel recente passato anche l’ambulatorio di Cavallino si è ritrovato con il dover affrontare dei disagi, di natura economico-burocratica, con la Regione Puglia. Disagi che l’hanno portato ad interrompere le prestazioni. Sulla vicende fecero capolino a Lecce anche gli inviati di “Striscia la Notizia”, a cui i dirigenti della “Calabrese” spiegarono ai telespettatori che la loro Pet-Tac, essendo una struttura convenzionata, riceve dei finanziamenti pubblici per ogni prestazione effettuata sui pazienti cosiddetti “mutuati”. Il problema nasce però quando tali finanziamenti vengono corrisposti ai privati in notevole ritardo, e questi ultimi si ritrovano così a dover fare i conti con spese elevate da anticipare e costi da coprire. 

Adesso per fortuna, stando alle dichiarazioni di questi giorni, la Pet-Tac sbarcherà a Lecce a metà 2013. L’appalto se lo è aggiudicato la “Philips”, azienda leader mondiale nel settore dell’elettronica, per una cifra che si aggira attorno ai 3 milioni di euro. Una somma che racchiude anche i costi di areazione e climatizzazione dei locali. Si preannuncia quindi un (seppur tardivo) lieto fine per l’annosa vicenda: anche il territorio leccese avrà presto la sua Pet-Tac pubblica. Si segna così un importante passo in avanti nell’offerta sanitaria locale. Specialmente in un ambito, come quello della prevenzione e diagnosi oncologica, dove per un paziente l’argomento “tempistica” è di primaria importanza. 

 

Stefano Manca