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Affidabile e dai costi contenuti: ecco come funziona il Trimprob

È una semplice bacchetta con cui si sfiora appena il paziente nelle aree del corpo da esaminare. Cinque minuti al massimo e l’esame è finito, risparmiando tempo e denaro 

 

In alcuni casi lo hanno definito “joystick”, in altri il “cerca-tumori”, in altri ancora “bacchetta magica”. Ma cos’è, tecnicamente, il Trimprob? Si tratta di una bacchetta a batteria di 30 centimetri collegata a uno speciale elaboratore. La bacchetta-sonda emette onde elettromagnetiche a diverse frequenze che colpiscono l’organo e che vengono poi raccolte da un ricevitore collegato a un pc. Se il ricevitore non registra interferenze vuol dire che il tessuto umano è sano; se invece il segnale generato dalla sonda si modifica dopo aver incontrato i tessuti, nell’organo possono essere presenti cellule anomale. Il segnale viene immediatamente tradotto da un software in una forma grafica facilmente interpretabile dal medico sullo schermo del computer. 

Grazie a questa scannerizzazione manuale, i pazienti non devono più spogliarsi o sdraiarsi in un tunnel per sottoporsi a 40 stressanti minuti di risonanza magnetica o tomografia assiale. Il medico si limita a sfiorare il corpo del paziente con un bastoncino. 

Ma come fa questo strumento a diagnosticare con sicurezza i tumori? Una domanda alla quale lo stesso Vedruccio in passato ha risposto: “Ho scoperto che per determinate alterazioni esistono specifiche frequenze. per cui, per esempio, possiamo dire che alcuni tumori ‘vibrano’ a certe frequenze, i tessuti infiammati ad altre e così via”. I tessuti alterati infatti entrano in risonanza con le frequenze elettromagnetiche che vanno a colpirli. Secondo le variazioni di ampiezza delle linee spettrali disegnate sul monitor ed elaborate dal pc, si possono avere quattro tipi di diagnosi: semplice infiammazione, ipertrofia prostatica benigna, calcificazione o tumore prostatico. Il tutto in cinque minuti al massimo. 

Finora è stato utilizzato con molto successo nell’individuare i tumori che colpiscono la prostata, ma sono in corso sperimentazioni su altri organi, come fegato e polmone, e studi clinici legati al cuore, alla tiroide, all’utero e al pancreas. Un altro aspetto legato al funzionamento del Trimprob è quello dei suoi costi. Anche su questo Vedruccio è stato molto chiaro: “Se il Trimprob fosse dato in dotazione ai medici di base, si risparmierebbero miliardi di euro spesi per accertamenti diagnostici spesso inutili”. Altro dato non trascurabile è il costo dell’apparecchiatura (40mila euro), contro i milioni di euro necessari per una Tac. 

Intanto Vedruccio ha affermato in una vecchia intervista che anche Umberto Bossi ha utilizzato il Trimprob (nato, ripetiamo, dalla mente di un salentino). Chissà se questo dettaglio al “senatur” lo hanno spiegato. 

 

(S.M.)