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Vittime della strada, il Salento paga il prezzo più alto

Pubblicato il rapporto sulla sicurezza stradale dell’Arem: la provincia di Lecce maglia nera in Puglia per il tasso di mortalità. Senza contare i feriti, per i quali siamo secondi solo alla provincia di Bari 

 

Eliana aveva solo 32 anni, viveva a Copertino e soprattutto era da dieci anni madre di Francesco. Eliana è andata via nella notte tra sabato e domenica scorsa, ultima vittima delle strade salentine, sempre più teatro di drammi dove troppe vite, soprattutto giovani, trovano prematuramente il loro traguardo. Un inquietante fenomeno che ha trovato conferma negli episodi degli ultimi mesi dell’anno scorso e nel IV rapporto sulla sicurezza stradale pugliese pubblicato dall’Arem (Agenzia regionale per la mobilità) che indica dati allarmanti già nel primo semestre del 2012. Sono ben 34 le vittime registrate nel periodo in considerazione, un dato che fa di Lecce la provincia pugliese che paga il maggior numero di vite lasciate sulle strade. 

La cifra è scioccante già di per sé, ma assume un peso maggiore se si pensa che nel Salento questo trend cammina in controtendenza rispetto al resto della regione, che registra un calo del 2,3% degli incidenti stradali e del 3,9% dei decessi rispetto al primo semestre del 2011; i decessi sulle strade salentine hanno invece raggiunto il 28% del totale, ben superiore al 15% dell’anno precedente e rispetto al dato riscontrato a Bari. Il drammatico dato riferito alle vittime non è il solo a destare preoccupazione e grave è anche il bilancio del numero dei feriti causati dagli incidenti stradali; il rapporto Arem colloca la provincia di Lecce al secondo posto con il 19% dei quasi 10mila feriti su base regionale, dietro solo a Bari. 

Seppur nella sua drammaticità, quindi, le vittime della strada registrate in Puglia nel primo semestre 2012 sono in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il tasso di mortalità è del 2,2%, un dato che è sceso del 7,2% in riferimento al singolo incidente, mentre in dieci anni (dal 2001 al 2011) il numero dei morti si è ridotto del 41,3% (da 462 a 271). 

Gli addetti danno il merito del calo di questo fenomeno al lavoro svolto dalle istituzioni nel campo della sicurezza stradale: rotatorie, complanari, allargamenti di strade e maggiore illuminazione sono i principali oggetti di interventi che hanno interessato e stanno interessando l’intera regione. Con questi presupposti, non ci si può quindi fare a meno di chiedersi quali possano essere le cause che fanno del Salento l’unica provincia pugliese a registrare un aumento del tasso di mortalità legato agli incidenti stradali, soprattutto nei comuni di Lecce, Galatina, Porto Cesareo, Tricase, Surbo, Nardo e Gallipoli. 

Tra chi ne fa una questione culturale e chi invece punta il dito sulla natura e struttura delle nostre strade, rimane l’allarme di un fenomeno quanto mai preoccupante e che negli ultimi mesi si è palesato in tutta la sua drammaticità. 

 

Alessandro Chizzini