Il “poltergeist” è un termine utilizzato per designare alcuni fenomeni psicocinetici come improvvise cadute a terra di oggetti, loro spostamenti o voli, improvvise accensioni o spegnimenti di elettrodomestici, suoni percussivi ripetuti, rumori che si avvertono nei mobili o nei muri, quadri che precipitano dalle pareti o che ruotano, porte o finestre che si aprono o si chiudono da sole, improvvisi fenomeni di combustione spontanea, etc. precisamente noto come psicocinesi ricorrente spontanea. La letteratura parapsicologica che si occupa di questo fenomeno prende le mosse dal testo del 1848 The Night side of Nature di Caterine Crowe, che per prima si occupò di questa fenomenologia psichica. Contemporaneamente la letteratura spiritistica parlava del poltergeist risalendo alla sua etimologia tedesca, riferendosi cioè ad uno “spirito chiassoso”, un’entità detta “baronte” che si contrapponeva ad altri spiriti infestanti, assorbiti nelle proprie tristi vicende personali, in quanto questi agivano in maniera tale da danneggiare le proprietà che infestavano.
La natura di tali fenomeni sarebbe ricondotta, secondo la parapsicologia, a “psicocinesi spontanea ricorrente” o RSPK , legata più che alla presenza di defunti, a facoltà psichiche di alcuni soggetti, definiti agenti focali, che interagiscono psicocineticamente con l’ambiente che li circonda. Tali soggetti sarebbero dei ricettacoli di un aggressività accumulata, che si manifesta in maniera inconscia su uno specifico individuo o su un determinato ambiente, tecnicamente attraverso forme di comunicazione non verbale che si manifestano attraverso estrinsecazione extracorporea.
Vincenzo Scarpello