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Il paradosso del vigile urbano (a Lecce e a Ortelle)

Una delibera di Giunta consentirebbe al Comune di Lecce di attingere alla graduatoria del concorso in itinere per agenti di polizia municipale a Ortelle. Tutto nella norma, ma restano molti dubbi da chiarire
 
Ha assunto i contorni di un giallo la vicenda che in questi giorni è stata al centro di un aspro dibattito politico (e mediatico). Pomo della discordia: una delibera della Giunta comunale di Lecce dello scorso 16 novembre e per comprenderne i motivi è necessario fare un quadro della situazione. Nel Piano di fabbisogno del personale del Comune di Lecce avviato lo scorso maggio si indicava, tra le altre cose, la necessità per l’Amministrazione comunale di assumere 5 agenti di polizia municipale a tempo pieno (35 ore settimanali); 2 mesi dopo, il piccolo Comune di Ortelle ha bandito un concorso per l’assunzione part time (24 ore settimanali) di un vigile urbano, causa pensionamento di uno dei due agenti di cui si compone il Corpo di polizia municipale. Due situazioni molto simili quindi e di cui la delibera del 16 novembre costituisce l’anello di congiunzione. Nel provvedimento infatti si autorizza il Comune di Lecce, nel caso si presenti la necessità, ad attingere dalla graduatoria di concorsi in itinere, come è proprio il caso di Ortelle; si parla di due nuovi agenti, mentre i restanti tre arriverebbero con le procedure di mobilità. Una procedimento assolutamente a norma di legge, ma che crea un imbarazzante paradosso: il vincitore del concorso di Ortelle verrà assunto part time come previsto dal bando, mentre a Lecce andrebbero di conseguenza il secondo e terzo classificato, i quali godrebbero di un trattamento economico full time, notevolmente superiore.
A conferma della necessità di assunzioni di vigili urbani, le affermazioni di Walter Liaci, presidente della Commissione Traffico e Polizia Municipale per il Comune di Lecce: “L’Amministrazione comunale dovrebbe disporre di un numero di agenti compresi tra le 160 e le 190 unità. A fine 2007 questa cifra si attestava a 137 e ad oggi sono scese a 116. Ci troviamo al di sotto del numero stabilito dalla legge. La delibera della Giunta è legittima, è stato modificato l’art. 2 del Regolamento interno, come si prevede in questi casi, e non obbliga il Comune di Lecce ad assumere nessuno. Ritengo ad ogni modo che sia fondamentale indire un concorso pubblico su Lecce”. A buttare ulteriore acqua sul fuoco ci pensa proprio il firmatario della delibera, l’assessore al Personale Michele Giordano: “Le polemiche innescate in questo periodo sono soltanto speculazione politica. Mi limito semplicemente a dire che con questa delibera si offre al nostro comune la possibilità, e non l’obbligo, di avvalersi in generale di concorsi in itinere in tutta la provincia, non specificamente Ortelle. Si tratta di una possibilità ulteriore che si aggiunge, ma non sostituisce il reclutamento tramite nostri concorsi e che non riguarda esclusivamente il Corpo di Polizia Municipale”. 
Restano comunque dubbi e perplessità. Ci si chiede infatti cosa abbia potuto spingere alcuni cittadini residenti a Lecce e paesi limitrofi a partecipare ad un concorso che mette in palio un unico posto di vigile urbano, part time e in un piccolo comune distante circa 90 km tra andata e ritorno. Ci si chiede a cosa siano dovute veramente le recenti dimissioni della commissione giudicante, composta tra l’altro dal comandante della Polizia Municipale di Lecce Donato Zacheo e dal professor Francesco Natale, stretto collaboratore del sindaco di Lecce Paolo Perrone. Il dubbio dell’opposizione di Lecce e di parte della cittadinanza di Ortelle è che si tratti di un accordo poco recente tra i due Comuni, con lo scopo di favorire determinati candidati.