Vera novità del piano traffico di quest’anno, il pagamento della sosta è stato più o meno accettato dai leccesi. I centri commerciali, però, vincono sulle piccole attività della città
Ormai è conto alla rovescia. Il Natale è nell’aria e, a Lecce, la corsa convulsa all’acquisto degli ultimi regali si fa sentire, soprattutto in termini di traffico cittadino, sempre più frenetico, man mano che ci si avvicina alla festività più amata dell’anno. Lo sapeva bene l’assessore al Traffico e Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, il quale per regolamentare la mobilità e affrontare il flusso sfrenato dello shopping proveniente anche da fuori città, ha messo a punto un piano traffico natalizio studiato ad hoc. Diversi i punti del piano di mobilità che, risultati positivi negli anni passati, sono stati riproposti: bus navetta gratuiti, parcheggi d’interscambio, chiusura al traffico della cosiddetta zona rossa della città durante i giorni festivi.
L’edizione 2010 dell’ordinanza comunale, però, si è caratterizzata per una novità che non ha mancato di far discutere. Non tanto fra i diversi schieramenti politici di Palazzo Carafa, maggioranza di centrodestra e minoranza di centrosinistra entrambi concordi sul pagamento maggiorato del grattino, quanto fra i semplici cittadini che, quando hanno saputo di dover affrontare la spesa del parcheggio, fino a un euro e 50 centesimi, certamente non hanno fatto i salti di gioia. “È stata una scelta condivisa, partecipata -commentò all’avvio del piano traffico, l’assessore comunale Ripa- perché i commercianti sono stati i primi a chiedere il pagamento delle soste. Questo, per assicurare una giusta rotazione nelle vie centrali della città e per evitare soste e parcheggi della durata di un’intera giornata”. Insomma, garantire il turnover, è stato il motivo principale della decisione dell’amministrazione comunale. Non è mancato chi, fra i visitatori in giro per la città, abbia deciso di pagare una sosta ridotta, con la consapevolezza, in caso di multa, di doversi far carico soltanto di un avviso bonario da 10 euro.
Giorni di fuoco per cittadini e commercianti, i primi alla ricerca del regalo perfetto e, gli altri, pronti a fare già un primo bilancio sugli acquisti: “Un po’ a rilento, ma vanno. Siamo consapevoli che ci sono i soliti ritardatari che acquisteranno gli ultimi regali il giorno della vigilia, magari quasi a orario di chiusura”, hanno commentato alcuni titolari dei negozi di piazza Mazzini e piazza S. Oronzo. C’è stato anche chi, proprio a causa delle soste a pagamento, ha confidato un timore bello e buono: quello di aver favorito i grandi centri commerciali, dove parcheggiare è facile e, soprattutto, gratis. Grandi centri dove, in fin dei conti, si può trovare di tutto. Qualche lamentela (ma non troppe) è arrivata dai commercianti delle tradizionali pagodine: tra loro, qualcuno ha detto di essersi sentito messo “ai margini della festa”, in una posizione decentrata e poco invitante per la gente. Secondo qualcun altro, soddisfatto invece della nuova sistemazione, perché “ricorda quella degli anni Cinquanta, quando le pagodine erano messe tutte attorno alla Villa comunale, il piano firmato dall’assessore Giuseppe Ripa ha funzionato. Polemiche a parte, però, il Natale è ormai alle porte e, per chi decidesse di trascorrerlo a Lecce, ci sarebbe soltanto l’imbarazzo della scelta: tanti i presepi allestiti nelle diverse zone della città -dai più tradizionali a quelli innovativi- come quello rappresentato nelle zone degradate di Lecce, grazie all’iniziativa di scena nel Convitto Palmieri e dallo slogan “Riscartiamo il Natale”.
Barbara Politi