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Il dialetto di Terra d’Otranto finisce in rete

È online il Vocabolario storico dei dialetti salentini, per riscoprire il lessico dei secoli passati. L’opera è realizzata da un gruppo di ricerca dell’Università del Salento 

 

Ricostruire la memoria del popolo salentino attraverso la sua lingua. È questo l’affascinante obiettivo del Vocabolario storico dei dialetti salentini, realizzato da un gruppo di ricerca dell’Università del Salento. Si tratta di un’opera consultabile online all’indirizzo www.vocabolariosalentino.it, aperta e in continua evoluzione che intende arrivare ad essere, nel futuro, il corrispondente diacronico del Vocabolario dei dialetti salentini di Gerhard Rohlfs, il più bel dizionario dialettale della storia linguistica italiana. 

Il lavoro è coordinato da Marcello Aprile, professore associato di Linguistica italiana presso l’Università del Salento. Aprile, direttore scientifico del progetto, si è avvalso della collaborazione di Valentina Sambati (coordinatrice generale), laureata in Linguistica italiana presso l’ateneo salentino con una tesi su “Lessico e cultura materiale nel Salento griko: una ricerca su fonti d’archivio dell’età moderna”. A curare l’area web del progetto è invece il Enrico Martina, laureatosi in Scienze della comunicazione (sempre presso l’Università del Salento) e poi in Comunicazione e multimedialità presso l’Università di Bari, con una tesi sull’editoria digitale. A vario titolo hanno collaborato inoltre Marco Mazzeo, Daniela Ciriolo, Giovanna Imperiale, Daniele Palma e Rosita Serra

Ma quali sono i contenuti che caratterizzano questo vocabolario? Documenti d’epoca e raccolta di prima mano delle parole d’un tempo sono i principali temi dell’opera. La vita quotidiana delle popolazioni di Terra d’Otranto nei secoli passati, dall’abbigliamento al lavoro, fino alla concezione dello spazio e del tempo, rivivono quindi grazie ad un intenso studio condotto presso l’Archivio di Stato di Lecce. Il merito del Vocabolario storico dei dialetti salentini è proprio questo: far rivivere il passato -arredamento, vestiti, stanze- attraverso il fascino delle parole, molte delle quali estintesi poiché il modo di vivere dei salentini, nel frattempo, è cambiato. 

Il Vocabolario è stato realizzato grazie ad un finanziamento del Cuis (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino), nel quadro di una ricerca incentrata sulla cultura materiale nella Grecìa Salentina dei secoli passati. Da qui il lavoro di ricerca si è poi allargato fino a raggiungere anche altri centri e altre fonti della Terra d’Otranto. “In futuro -promette il gruppo di ricerca che ha curato il lavoro- il vocabolario si arricchirà di un apparato iconografico che offrirà ai lettori una descrizione visiva delle parole contenute, dato che alcune di esse illustrano oggetti antichi, alcuni dispersi e altri ancora conservati all’interno di locali quali frantoi o cantine, per ricostruire storicamente la vita dei nostri antenati non solo attraverso il punto di vista linguistico”.

 

Con un clic rivivono le parole del passato

 

Digitando l’indirizzo Internet www.vocabolariosalentino.it, il lettore si troverà di fronte un sistema semplice e rapido di consultazione. Cliccando infatti sul titolo della voce, si aprirà la trattazione, suddivisa per punti (i cosiddetti tab) che possono essere, nei casi più semplici, due (documentazione e commento) o, in casi più complessi, anche più di una decina. Ogni significato è corredato da esempi, che sono stati ritrovati durante ricerche condotte presso l’Archivio di Stato di Lecce. Ma non è escluso che, in futuro, grazie anche ad altri archivi si possa arricchire l’opera grazie a documenti interessanti per la storia linguistica della Terra d’Otranto. Per quanto riguarda invece la modalità di ricerca delle voci, la si può effettuare per indice alfabetico o attraverso il motore di ricerca interno (ricerca libera rapida, utile in caso di consultazioni successive del dizionario). 

Dicevamo, le fonti primarie citate sono tutte reperite presso l’Archivio di Stato di Lecce e ad oggi si è fatto ricorso solo a documenti inediti. Quanto alla letteratura secondaria, per gli studi citati non sciolti il riferimento è la Bibliografia del Lessico Etimologico Italiano (LEI), diretto da Max Pfister e Wolfgang Schweickard. Alcuni lavori usciti su rivista e citati occasionalmente sono abbreviati in modo immediatamente riconoscibile, sempre secondo il sistema del Lessico Etimologico Italiano, mediante il cognome dell’autore e il rinvio a numero e anno della rivista. 

In ogni voce, salvo diversa avvertenza, il corpo della voce è di Valentina Sambati e il commento linguistico è di Marcello Aprile. Un “dettaglio” non trascurabile riguarda la proprietà intellettuale dei contenuti dell’opera, che resta, fa sapere il gruppo di ricerca, dei rispettivi autori. “È possibile riprodurle per uso personale, a scopo didattico -si legge nel sito- o per finalità di ricerca previo consenso del direttore scientifico. In ogni caso sarà sempre necessario citare la fonte. Non è consentito l’uso per fini commerciali o di lucro, per pubblicazioni cartacee o su supporti informatici di qualsiasi tipologia”. 

Per eventuali contatti si può scrivere all’indirizzo email info@vocabolariosalentino.it o compilare il form presente all’interno del sito web. 

 

Stefano Manca