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Il Comune di Palmariggi pronto ad accogliere i reperti nel Museo della Conchiglia

Dopo gli accertamenti della Soprintendenza, è volontà dell’Amministrazione comunale far sì che quanto recuperato in contrada Scarneo sia conservato nel territorio comunale 

 

Il primo cittadino di Palmariggi Anna Elisa Stifani in relazione alle scoperte degli ultimi giorni, commenta come “è stata fatta molta confusione, perché la strada rientra nel secondo lotto che verrà autorizzato dopo dalla Regione Puglia. I ritrovamenti sono il frutto del lavoro di un appassionato che, facendo una passeggiata tra quelle campagne, ha rinvenuto alcuni reperti, che ha poi consegnato al Comune di Palmariggi. Ma il vero allarme oggi è che le complanari che si realizzeranno con l’ampliamento della Maglie-Otranto potrebbero interessare aree rilevanti come Scarneo”. 

Ora la faccenda passa in mano alla Soprintendenza, che vaglierà le varie ipotesi per la tutela e salvaguardia del sito. “Se si riusciranno a trovare qualcosa di interessante -commenta la Stifani- è sempre una ricchezza per nostro paese e ben venga, ma dobbiamo effettivamente capire se c’è realmente un emergenza archeologica sul territorio e questo lo potrà dire solo la Soprintendenza, i ritrovamenti sono dei detriti emersi in superficie sul territorio. Qualora ci sia un parere favorevole anche io, come ha fatto il sindaco di Muro Leccese, chiederò che i reperti vengano conservati nel nostro comune, magari nel Museo della Conchiglia situato nel castello Aragonese. Già durante i lavori di restauro del centro storico e del castello -aggiunge il sindaco- sono stati rinvenuti dei reperti che vorremmo valorizzare, magari proprio con una sezione nel Museo insieme a quelli che eventualmente si troveranno in località Scarneo e che forniranno delle informazioni in più sulla storia di Palmariggi”.

Durante il nostro incontro il sindaco Stifani ha spiegato che molta confusione (anzi “un vero e proprio errore”) è stato fatto tra il sito dei ritrovamenti e il progetto di ampliamento della zona PiP di Palmariggi che, è vero, si svilupperà sulla Maglie-Otranto ma in una zona diametralmente opposta: “La zona artigianale -sottolinea- comunque è ancora sulla carta perché non ci sono tuttora finanziamenti, ma all’epoca durante l’individuazione di una variante di fabbricazione, furono fatte delle indagini da parte della soprintendenza ed è emerso che non c’è nessuna emergenza archeologica. Lo ripeto: la zona artigianale non c’entra nulla con la contrada Scarneo dove sono stati trovati questi reperti”.