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Il bello del baratto

Fare incontrare le persone e consentire lo scambio -a titolo rigorosamente gratuito- di oggetti e abilità personali: questo è lo scopo di Piazza Baratto, un’iniziativa nata l’anno scorso a Lecce, che riparte domenica 27 gennaio alle Officine Culturali Ergot e che promette di “occupare” sempre più piazze dei quartieri del capoluogo. Alla faccia della crisi 
 
Di giorno si svuotano i cassetti, si ammucchiano i vestiti, si riordinano i libri e si chiacchiera, passeggiando nella selva colorata di occasioni e curiosità, rovesciate sui banchetti traballanti, ci si fa affascinare da insolite opere d’arte ottenute con materiale di riciclo o dalla musica che non urla, perché educatamente acustica, sorseggiando un bicchiere di vino rosso e spiluccando dal piatto dell’aperitivo. La sera ci si siede in cerchio, a parlare di transizione e di consapevolezza, sovranità alimentare ed energetica, di architettura dal basso e “immaginario del quartiere”. Ma anche di immigrazione e biodiversità. Si sondano le criticità di un sistema che diventa sempre più importante “saper superare, senza esserne superato”, parafrasando Einstein. E si esplorano con orgoglio le proprie differenze, perché in una dimensione sociale di condivisione, se tu sei diverso da me allora insieme siamo ancora più ricchi. E si moltiplicano i vantaggi. Come nel caso del “baratto delle conoscenze”, organizzato sulla falsariga della “banca del tempo”. 
Tutto questo è Piazza Baratto, l’appuntamento all’insegna del buon umore e della creatività che dalla scorsa primavera anima le domeniche leccesi. Un’iniziativa originale che dopo aver trasformato il piccolo parco della chiesetta Balsamo in vivace luogo di aggregazione e confronto, ora prosegue la sua opera al riparo del freddo, avvolta nell’abbraccio accogliente degli scaffali delle Officine Culturali Ergot in piazzetta Falconieri a Lecce (tel. 0832.246074). E si propone il duplice impegno di diffondere la filosofia dello scambio, del riuso e del riciclo, componendo con le altre realtà locali, nate dall’impegno consapevole dei cittadini, una rete fluida e includente. 
Una “filiera della consapevolezza”, capace di interrogarsi sulle reali esigenze della comunità e del suo ambiente, per opporsi alle miopi logiche imposte del profitto. Piazza Baratto si discosta da questi modelli anche nella scelta dichiarata di non voler far ricorso a forme di credito virtuale: in questo modo, resta implicito nello scambio l’atto del dono. Lo testimoniano alcuni singolari baratti che, per il nostro senso comune del valore di mercato, poco avrebbero di equo. E invece si caricano di una valenza simbolica, che spinge la gente a raccontarsi e condividere un po’ di sé. Con un sorriso sulle labbra.
Per chi volesse partecipare a questa tessitura, il prossimo appuntamento è alle Officine Ergot a Lecce domenica 27 gennaio, dalle 17.30 in poi. E non dimenticate di portare con voi qualcosa da scambiare!
 
Valentina Zammarano