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Dagli oggetti alle abilità : ecco cosa si scambia

Lo stereo per la macchina del caffè, il libro per la t-shirt, ma anche lavori di falegnameria per lezioni di informatica. In prima fila gli universitari, poi le mamme e i curiosi alla ricerca della “chicca” da collezione 
 
Lo stereo di Enrico non suonava da anni, chiuso in cantina tra polvere e vecchie memorie. La macchina del caffè di Daniele era rimasta rigorosamente imballata fin dal giorno in cui gli era stata regalata, “perché la vecchia moka è insuperabile”. Storie parallele che avrebbero potuto continuare a scorrere l’una accanto all’altra all’infinito tra umidità, ragnatele e la prospettiva della discarica, se Enrico e Daniele lo scorso dicembre non si fossero incontrati alle Officine Ergot durante una delle iniziative di Piazza Baratto. 
Come la loro, molte sono le storie di elettrodomestici, utensili, capi d’abbigliamento condannati a silenziosi abbandoni che hanno trovato nuove dimore e una nuova vita grazie alla “chiave” dello scambio. “Ho la macchina da otto anni ma non ho mai comprato uno stereo -racconta Gigi Draetta, un altro ‘fan’ di Piazza Baratto- nel giro di un paio d’ore me ne sono ritrovato uno, e c’è stato anche chi si è offerto di montarlo”. Messa al bando la moneta, fioccano la storie di scambi utili, di “affari” reciprocamente vantaggiosi, ma anche le scene divertenti che strappano un sorriso. “Una volta uno studente universitario voleva assolutamente uno dei miei libri ma non aveva nulla da scambiare -racconta sempre Gigi- alla fine ha barattato la sua maglietta”. 
Vari, e a volte sorprendenti, i protagonisti dello scambio. Molti sono studenti universitari, ben allenati alla filosofia del riuso a causa del budget limitato. Ma molte sono anche le mamme che, superata la prima infanzia del bimbo, si ritrovano con una montagna di vestitini e poco spazio in casa. Non mancano i curiosi alla ricerca della “chicca”, un fumetto o un disco da poter aggiungere alla propria collezione. 
Semplici e dirette le modalità dell’accordo. Nell’edizione primaverile era possibile adocchiare le proposte altrui e mostrare i propri “pezzi forti” sulle bancarelle allestite nel parco della chiesetta Balsamo. La formula è stata riproposta per l’edizione invernale, anche se il piccolo spazio delle Officine Ergot esige la messa in comune dei banchetti. Negli ultimi mesi, tuttavia, l’associazione si è affidata anche all’ausilio tecnologico offerto da Facebook: sulla pagina di Piazza Baratto è stato creato un vero e proprio store virtuale, “Le proposte di Piazza Baratto”, in cui sono raccolti gli oggetti in attesa di scambio, rigorosamente catalogati, per i quali ognuno può proporre un accordo rivolgendosi all’associazione. 
Ma gli oggetti non sono gli unici protagonisti: già nell’edizione primaverile, una bacheca raccoglieva “abilità, prestazioni, saperi” da mettere in comune. Perché un falegname digiuno d’informatica e un ingegnere senza talento per i lavori domestici possono risolvere la propria impasse reciprocamente, senza bisogno di soldi. 
 
Giorgia Salicandro