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I distributori della polemica

Nella città di Lecce sono sempre più diffusi gli impianti che propongono anche bevande alcoliche ad ogni ora del giorno e della notte. E in alcuni casi anche senza obbligo di inserimento di un documento magnetico attestante la maggiore età del cliente 

 

Si comincia per imitazione, per sentirsi più grandi, perché alla fine ci si abitua e il sapore non è così male. O perché, come diceva qualcuno, il super-io è solubile in alcol e l’aiutino che scioglie le inibizioni ti fa sentire più sicuro quando parli con le ragazze. Sta di fatto che l’età del primo bicchiere sta scendendo vertiginosamente, e che i pochi controlli sulla reale età anagrafica degli acquirenti favoriscono il fenomeno. Ma da quando a Lecce gli alcolici si possono comprare anche per strada, direttamente da un anonimo distributore automatico, che non fa troppe domande e a volte chiede una tessera sanitaria (problema facilmente aggirabile grazie ad un “complice” maggiorenne) e a volte no, è tutto più facile. 

In attesa dell’effettiva entrata in vigore del nuovo regolamento sulla movida, che si occuperà anche dell’applicazione delle norme a riguardo, ci siamo rivolti all’assessore alle Politiche Ambientali Andrea Guido in merito a questo apparente far west creato ultimamente dai distributori automatici: “Noi stiamo facendo controlli a tappeto in città. Personalmente, insieme all’ispettore all’ambiente, ne abbiamo già controllati tre. Abbiamo scoperto che uno di questi distributori automatici, fuori dall’orario consentito, continuava a distribuire alcolici anche ai minorenni, perché non c’era bisogno dell’utilizzo della tessera sanitaria. Molti ragazzi fanno uso e abuso di alcol -continua Guido- e questa cosa va regolamentata, non solo da parte dell’Amministrazione pubblica, ma anche dagli altri organi di controllo: Asl, Guardia di Finanza, Questura, Carabinieri, ognuno deve fare il proprio”. Guido ribadisce con fermezza che la normativa a riguardo è stata già inserita nel nuovo regolamento per la movida: “È un fenomeno che dobbiamo contrastare perché è impensabile vedere alle otto di sera i nostri ragazzi già brilli in giro per la città”. 

Un rischio molto concreto, dunque, rappresentato dai distributori automatici che propongono anche bevande alcoliche e che, quasi per ironia della sorte, sorgono a ridosso di zone ad alta densità di pubblico giovanile, come quello installato a fianco dell’Itc “Costa”, istituto scolastico che nel 2012 ha preso parte alla rosa delle scuole coinvolte dal progetto “Etilstop” dell’associazione Progetto Donna. È importante valutare tutti i rischi del caso anche perché in età molto giovane l’organismo non è pronto a metabolizzare l’alcol, a causa della mancanza degli enzimi capaci di scindere l’etanolo in sostanze più facili da tollerare, cosa che accade invece in un adulto. I rischi sono tanti, dall’andare incontro a situazioni pericolose per la sicurezza personale e altrui, come nel caso di guida in stato di ebbrezza (anche di motocicli, ndr), a quello di sviluppare nel tempo una dipendenza verso l’alcol, o ancora una dipendenza mista di alcol, fumo e droghe. 

 

Missione Etilstop nelle scuole leccesi contro le dipendenze da alcool 

 

All’inizio, nel 2012 le scuole coinvolte erano sette, per la maggior parte istituti superiori. Ma la presidentessa dell’associazione “Progetto Donna”, Lea Luciana Deminter, auspica di coinvolgere presto anche le scuole medie inferiori: “Si è abbassata di molto l’età che dobbiamo interessare al problema. Ci siamo resi conto che andare nelle 4^ e 5^ superiori non serve più a niente. Hanno già le loro idee. Speriamo di interessare le scuole medie”. 

L’associazione di volontariato “Progetto Donna” di Lecce, lavora dal 2009 al progetto Etilstop, organizzato in concerto con l’Assessorato alla Sanità del Comune di Lecce, proponendo un percorso informativo per sensibilizzare i giovani alle problematiche relative all’abuso da alcol. Dal nutrizionista allo psicologo, il progetto coinvolge in un laboratorio di tre mesi un gruppo di ragazzi selezionati a campione, per educare e trasmettere loro un’idea più precisa dei danni alla salute che l’abuso di alcol comporta. Oltre alla distribuzione dei kit monouso “SoffiaeSai” (alcol test) per responsabilizzare sulla scelta di mettersi alla guida. La prossima edizione dovrebbe partire ad ottobre di quest’anno: “Il 12 aprile proporremo un concorso evento dedicato alle cantautrici dal titolo ‘Donne d’Autore’, che si terrà presso il Teatro Paesiello, che ci servirà per raccogliere i fondi”. 

E intanto la presidentessa si meraviglia che davvero i distributori di Lecce si siano messi a “offrire” anche alcolici: “Ne avevo sentito parlare, ma mi sembrava la solita notizia allarmistica, che poi in realtà non è vera. Siamo nell’assurdo, è come un gomitolo che cerchiamo di avvolgere, mentre qualcuno ce lo sfila dall’altra parte. Purtroppo in questa società comanda il dio denaro e non si pensa ai danni che si fanno agli altri”. Ma Lea Luciana Deminter non si dà per vinta e conclude con voce risoluta: “Ci impegneremo per combattere anche questo”.

 

Valentina Zammarano