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Guerra aperta fra Comune e Terme spa

Il sindaco Daniele Cretì alza ancora il tiro sul presidente della Società Terme, accusandolo di essere meno agli impegni per la ristrutturazione del Nuovo Centro termale. 
  
Santa Cesarea Terme Il primo cittadino Daniele Cretì insiste a chiare lettere che è un dovere prioritario mettere in funzione l’immobile del Nuovo Centro termale realizzato oltre 20 anni fa, ultimato nel 2001 e concesso in uso alle Terme Spa nel 2005. La struttura che sorge nella parte più alta della pineta versa oggi in uno stato di abbandono e degrado. Tre anni fa è stato oggetto di un’indagine giudiziaria da parte della Procura della Repubblica, che ha fatto desistere la società terme di dare inizio ai lavori. Poi nel settembre 2008 la magistratura dissequestrò il nuovo complesso architettonico riconsegnandolo alla Società termale. Da allora è scoppiato il caos tra i due enti. 
“Abbiamo più volte sollecitato il Consiglio di amministrazione della società -spiega il sindaco- a rispettare gli impegni poiché sono stati investiti fondi pubblici e contributi dello stato per l’esecuzione delle opere, ed invece il presidente Serra si arroga il potere di rivolgersi ai cittadini senza aver avuto alcuna legittimazione dagli stessi adducendo, tra l’altro, che la Regione Puglia attende il Comune per la risoluzione di fantomatici problemi, prima di intervenire sull’immobile”. Il sindaco poi sottolinea che non si è mai sottratto alle proprie responsabilità e non ha avuto bisogno di crearsi alcun alibi. “Serra invece dimentica -continua Cretì- che proprio nei confronti del Comune, socio e proprietario, deve avere rispetto e rendere conto della propria gestione. Il presidente nel suo fuorviante manifesto del 16 febbraio scorso, cita una serie di atti del 2008 riguardanti la rinuncia all’accordo di programma, ma da finto smemorato -ribadisce  il sindaco- dimentica che nel dicembre 2008 deliberava l’atto di diffida nei confronti del Comune per il versamento dell’aumento del capitale, ribadendo al Ministero dello Sviluppo economico l’intenzione di rimanere negli accordi di programma”.
La società controllata dalla Regione Puglia è socia di maggioranza e lo scorso anno ha rinunciato all’accordo di programma, mentre Il Comune ha il 49 per cento delle azioni e spinge per la privatizzazione. “Ecco tutta la verità sul Nuovo Centro -si legge sui manifesti a firma del sindaco Cretì- La verità della questione è venuta alla luce e sia il direttore delle terme, Luigi Guida che il presidente Salvatore Serra, all’unisono, hanno dichiarato che non c’è alcun interesse della società Terme ad investire nell’immobile. Ciò significherebbe intervenire su una cattedrale nel deserto e si spenderebbe di meno a costruirne uno nuovo, acquistando un’area altrove invece di intervenire per mettere in funzione la struttura”. Il sindaco poi, rivolgendosi ai cittadini evidenzia che, è finalmente chiaro chi vuole fare gli interessi del paese e chi rema contro. “Non vorrei che qualcuno dimenticasse che sia il consiglio comunale che l’assemblea degli azionisti della società -conclude il primo cittadino-  nell’ottobre del 2005, hanno deliberato che l’aumento di capitale era finalizzato alla valorizzazione e messa in funzione del Nuovo centro, aumento che è costato alle casse comunali circa 3 milioni di euro”. Replica il presidente della Società terme, Salvatore Serra: “Noi abbiamo sempre detto che quello che propone il sindaco porterebbe l’Azienda termale alla rovina e noi non possiamo permettere questo, perché siamo gli amministratori della società per azioni e perché dobbiamo garantire lo stipendio a 120 famiglie. Il problema di questa cattedrale nel deserto non lo abbiamo creato noi, ma la politica miope dei finanziamenti a pioggia degli anni del fondo perduto a totale carico dello Stato senza uno studio serio di fattibilità”.
 Giovanni Nuzzo