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Grotta Romanelli, la nuova cancellata non convince nessuno

La struttura posta a difesa del prezioso sito del Paleolitico è stata realizzata a ridosso di importanti graffiti e può rappresentare un pericolo per i pipistrelli 

 

Scoperta casualmente nel 1879 dal pittore sponganese Paolo Emilio Stasi, la Grotta Romanelli di Castro rappresenta uno dei siti geologici e archeologici più importanti d’Italia, forse al pari con la Grotta dei Cervi; la presenza al suo interno di ossa umane, resti animali e, soprattutto, graffiti ha infatti dimostrato definitivamente che anche il territorio italiano ha attraversato il periodo del Paleolitico superiore, a dispetto dell’opinione di molti studiosi. Da circa 30 anni l’ingresso di Grotta Romanelli è chiuso da una inferriata per difendere i depositi e i graffiti lì presenti; nel corso del tempo, però, la struttura è diventata fatiscente, così da renderne necessaria la sostituzione. Quest’azione si è però resa necessaria anche per altri due motivi; con le nuove disposizioni per la tutela della grotta, si è voluto tutelare la sopravvivenza dei pipistrelli, una specie protetta che deve poter entrare e uscire dalla grotta senza il rischio di farsi male; inoltre, nella prima installazione i cardini della cancellata di chiusura vennero posti a cavallo di alcuni graffiti, che così rimasero all’esterno. 

Sì è quindi provveduto all’installazione di una nuova struttura di chiusura della grotta simile a quella precedente, ma poco è cambiato rispetto alle criticità riscontrate prima. A dire la verità, anzi, non è cambiato assolutamente nulla, almeno secondo quanto segnalatoci da un cittadino di Castro: sembra infatti che la nuova inferriata sia stata realizzata allo stesso identico modo; la struttura è stata ancora realizzata a cavallo di alcuni graffiti, con alcuni di essi che quindi sono ancora senza protezione, e rappresenta ancora un pericolo per i pipistrelli, che continuano così ad avere grosse difficoltà ad entrare e uscire dalla grotta, con il conseguente rischio di andare a sbattere contro l’inferriata. Anche la nuova struttura, realizzata con i fondi europei, rappresenterebbe quindi un pericolo per i volatili notturni e i preziosi reperti di Grotta Romanelli, perseverando negli stessi errori commessi trent’anni fa. 

 

Alessandro Chizzini