Gli schieramenti cittadini si combattono a viso aperto su tematiche come ambiente, centro storico e servizi
“Sono iniziate le grandi manovre!” Con questa espressione, in gergo militare, venivano indicate delle fittizie operazioni belliche nel corso delle quali diversi schieramenti, di uno stesso esercito, si affrontavano, approntando le strategie e i piani di battaglia in vista di eventuali conflitti. Per molti versi a Nardò sta avvenendo qualcosa di simile: i diversi schieramenti politici preparano ed affilano le proprie armi elettorali per le future competizioni politiche.
Il casus belli lo hanno fornito alcuni consiglieri comunali d’opposizione e, per rimanere nel gergo marziale, è stata un’offensiva in grande stile e su tutta la linea. Le critiche mosse alla maggioranza di centrosinistra hanno interessato infatti diversi temi. Ogni consigliere ha trattato un argomento: Salvatore Donadei ha condannato i numerosi “disservizi con cui sono costretti a convivere i cittadini ogni giorno, in termini di viabilità, decoro urbano, servizi sociali assenti, oltre che per le voragini di bilancio con cui si trovano a fare i conti le casse comunali a causa della sciagurata gestione finanziaria di Vaglio, De Vitis & Co”; Adriano Muci ha stigmatizzato “le innumerevoli lacune di questa fallimentare amministrazione”, a partire dalla gestione del centro storico, “per il quale a fronte della necessità di valorizzare i beni di proprietà comunale, manca persino un censimento degli stessi”, sino ad arrivare alle precarie condizioni in cui versano numerosi edifici scolastici ed i complessi sportivi. Dello stesso tenore la reprimenda di Totuccio Calabrese ed Egidio Maceri, che hanno fatto proprio l’eterno problema “Vigili urbani” e lavoratori ex Lsu. “Last but not least”, la questione “ambiente e territorio”, esposta dall’ex assessore Mino Natalizio e dal consigliere Giuseppe Spenga, secondo i quali voler parlare di “urbanistica come di una cosa disgiunta dall’ambiente, come fatto nei giorni scorsi dall’assessore Caputo, vuol dire ignorare il significato stesso di sviluppo di un territorio. E che questo sia un errore da attribuire alla miopia dell’intera maggioranza da Vaglio a De Vitis, da Fracella a Dell’Anna, è provato dal fatto che oggi l’Ambiente è del tutto separato dall’Urbanistica. Mistero dei giochi di potere”.
Insomma, un mare magnum di accuse che rischia di travolgere la maggioranza del primo cittadino, Antonio Vaglio. Le risposte non sono mancate, forse non così numerose ed incisive come si attendeva e ciò probabilmente ha una ragione: in tutti gli schieramenti e nella stessa opinione pubblica cittadina è ormai diffusa la convinzione che il tempo delle parole è finito. L’opposizione lo ha dichiarato chiaramente: la famosa fase due, quella del fare, dell’agire, non è mai cominciata. Di parere opposto, ovviamente, la compagine di Vaglio, che, pur non godendo della compattezza e del vigore dei bei tempi, porta come prova del proprio operato le numerose iniziative poste in essere nel corso degli anni. Le dichiarazioni dei consiglieri d’opposizione, tuttavia, per molti versi azzerano la contesa e fanno ripartire il countdown politico. Dai provvedimenti che verranno, dalla capacità di rispondere o meno alle numerose sollecitazioni provenienti da più direzioni, si capirà il futuro amministrativo di Nardò.
Alessio Palumbo