Cerca

Gli studenti dello “Stampacchia” celebrano con la musica la Giornata della Memoria

Appuntamento il 27 gennaio presso la Chiesa di Sant’Antonio con il concerto Il ritmo della Memoria, la musica a Terezin e le testimonianze dei sopravvissuti salentini della Shoah

 

La musica, come strumento privilegiato per non dimenticare, diventa il fulcro nella Giornata della Memoria, in programma il prossimo 27 gennaio grazie al concerto Il ritmo della Memoria, la musica a Terezin. L’evento è promosso dagli studenti del Liceo “G. Stampacchia” di Tricase in collaborazione con il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Teatro del ricordo sarà la Chiesa di Sant’Antonio sempre a Tricase, che alle 11 si animerà grazie al professor Paolo Ferulli, docente di Violoncello e direttore dell’Orchestra giovanile del Conservatorio, e i brani composti o eseguiti durante la prigionia nel campo di concentramento di Terezin. L’orchestra è formata da 28 elementi ed eseguirà tre brani tratti dall’opera Il coraggio di Mischke di Giuseppe Gigante, uno dei quali interpretato dalla voce del soprano Giuliana Musaro. Dopo la melodia, le parole più toccanti arriveranno dalle testimonianze dirette con gli ultimi sopravvissuti salentini della Shoah. 

Il ritmo della Memoria, la musica a Terezin ripercorre prioritariamente l’intensità di brevi attimi vissuti dai musicisti all’interno del Campo che hanno visto nascere alcune delle più significative composizioni della letteratura musicale “concentrazionaria”. La musica fu vista all’interno di questi luoghi di sofferenza come un modo per stemperare l’odio, per infondere sia la speranza in una possibile liberazione dal tiranno, sia la forza morale di poter agire in una condizione di dolore e disperazione. Così una parte della società fu messa a tacere, ma paradossalmente quel silenzio che per molti anni ha azzittito le coscienze, oggi è diventato musicale, suona e richiede ascolto. Attraverso la giornata della memoria gli studenti, ma non solo, impareranno da questo Sacro Silenzio ad ascoltare e a vedere con gli occhi della mente e del cuore, guidati dalla voce della cultura.

 

M. Maddalena Bitonti