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Fotovoltaico, specchio per le allodole

A seguito di un’operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza sono finiti sotto inchiesta ventuno persone e quattro società: rinvenute discariche abusive all’interno di parchi fotovoltaici tra Soleto e Corigliano 
 
Per le campagne salentine i parchi ad energia solare sembrano diventati “specchi per le allodole” che nascondono discariche abusive, spesso di rifiuti pericolosi o il cui costo di smaltimento risulta particolarmente alto. Non tutte le aziende dell’energia pulita sono ovviamente da additare ma, secondo alcune indagini in tutta Italia, il fenomeno e la tendenza crescente al green power alimentano un sottobosco di illegalità legato anche al ciclo dei rifiuti. 
Nei giorni scorsi i militari della Compagnia dei Carabinieri e della Tenenza della Guardia di Finanza di Maglie hanno concluso una lunga attività congiunta d’indagine con avvisi di garanzia, arresti, il sequestro di impianti fotovoltaici tra le campagne di Corigliano e Soleto. Tra i reati ipotizzati anche quello di corruzione, traffico di rifiuti e abuso d’ufficio. 
L’intercettazione di telefonate e conversazioni ambientali hanno permesso di svelare un retroscena di interessi economici intessuto da professionisti del settore, legali, ingegneri, aziende e funzionari pubblici. Il tutto finalizzato all’ottenimento di appalti pubblici e di tariffe vantaggiose per la produzione di energia dagli impianti fotovoltaici. Da quanto risulta in possesso degli inquirenti, in questo sistema tra pareri favorevoli, concessioni non autorizzate, rivelazioni di segreti d’ufficio e episodi di corruzione, i funzionari pubblici hanno avuto un ruolo pari a quello dei dirigenti privati. 
Ma è un’inchiesta che dura da alcuni anni; già nel 2011 viene scoperto che, dopo alcuni lavori realizzati su largo Genova a Soleto, dei rifiuti nocivi erano stati interrati all’ombra di pini e panchine, nonché in un’area dedicata ai bambini. Si trattava di guaine bituminose utilizzate per la copertura dei tetti, dissotterrate sotto gli sguardi perplessi della cittadinanza. I carabinieri della Compagnia di Maglie, per vederci chiaro, hanno informato la Procura che ha disposto il sequestro delle aree in questione e il Comune si è costituito parte civile inoltrando una denuncia a ignoti. 
A distanza di tre anni il gip ha emesso sei ordinanze cautelari e due interdizioni da pubblici e privati uffici. Ha disposto in particolare il sequestro preventivo di quattro parchi fotovoltaici da un Megawatt ciascuno, del valore commerciale complessivo di circa 20 milioni di euro. Per tutte e quattro le società di capitali (Tecno Lights Srl, Geco Srl, Olza Srl e Siron Srl di Soleto e Faenza) si profila l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, con revoca di quelli già assegnati. 
 
Elio Serra, sindaco di Soleto: “L’Amministrazione comunale si costituirà parte lesa”
 
L’inchiesta sui presunti illeciti legati al fotovoltaico e allo smaltimento illecito dei rifiuti vedono tra i 21 indagati anche dei dipendenti degli uffici comunali. Ma il sindaco Elio Serra difende nel complesso l’operato della sua Amministrazione e attende fiducioso la conclusione del processo. 
Signor Sindaco, come commenta la scoperta delle nuove discariche abusive e il presunto giro di affari illeciti che coinvolgerebbe anche funzionari comunali? 
Questi fatti ci lasciano sorpresi e amareggiati. Io personalmente reputo molto gravi i reati ipotizzati che vanno dalla truffa all’associazione a delinquere, dall’abuso d’ufficio al traffico di rifiuti. Siamo allarmati dal fatto che possano essere coinvolti dipendenti comunali (in particolare due dipendenti in servizio e un ex dipendente), assolutamente non pensavamo che ci potessero essere dei responsabili interni. Rimaniamo comunque fiduciosi nella prosecuzione e nella conclusione delle indagini e del processo.
Come intende comportarsi l’Amministrazione in relazione a questi avvenimenti?
Per quanto riguarda i terreni agricoli essi sono di proprietà privata; per quanto riguarda, invece, il territorio comunale ci costituiremo sicuramente parte civile in quanto questa brutta storia si è verificata nel corso dei lavori di rifacimento della piazza, commissionati dal Comune alla ditta. Per risolvere la situazione sarà necessaria una bonifica che necessita di ingenti somme che non credo debbano pagare i cittadini. 
Come è possibile che si verifichino fatti del genere e che provvedimenti adotterà il Comune per evitare che avvengano in futuro?
È difficile un controllo nel corso dello svolgimento di lavori pubblici. Solitamente c’è una recinzione che delimita l’area e se gli illeciti avvengono di notte, un controllo è difficile. Aspettiamo sicuramente il processo per quanto riguarda questa faccenda e come sempre ci mettiamo in prima linea nella difesa del territorio. Soleto si è sempre dimostrata attenta e vigile per le questioni ambientali, come per la Colacem o più recentemente contro l’abbandono di amianto nelle campagne e lungo le strade, rimosso a nostre spese. In questo processo saremo parte lesa e opereremo contro i dipendenti incriminati nel momento in cui il gip deciderà sul da farsi. 
 
Oriana Rausa