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Febbre da cavallo per il Vito Fazzi

In questi giorni il nosocomio leccese sta registrando un numero di ricoveri superiore alle possibilità di accoglienza. Caroppo (NCD): “Manca una vera strategia per affrontare le emergenze sanitarie”

Emergenza influenza nel Salento e in particolare all’ospedale “Vito Fazzi”. Penserete che sia un monito classico, ripetuto puntualmente ogni anno di questo periodo per creare un po’ di allarmismo ma quest’anno la situazione è davvero più grave. Si stanno infatti registrando numerosi casi anche critici e altrettanti numerosi ricoveri presso lo stesso ospedale di Lecce. Il virus influenzale in circolo è l’H1N1 (lo stesso del picco pandemico del 2009) che sta colpendo 150mila persone e finora ha causato ben sei decessi in Puglia, quattro dei quali registrati proprio presso il “Vito Fazzi”. Relativamente all’ultimo decesso, la notizia è stata diffusa dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale, che consiglia la vaccinazione proprio perché l’emergenza non è terminata (l’Asl sta protraendo di un altro mese la stessa campagna di vaccinazione).
L’influenza sta mettendo in ginocchio non solo la popolazione, ma la stessa sanità salentina: i posti letti presso il “Fazzi” sono ormai esauriti e i pazienti in ingresso vengono ricoverati in reparti quali Urologia e Pneumologia, in cui stanze come i salottini dei reparti vengono trasformate in vere e proprie stanze di degenza. Va da sé che il Pronto Soccorso sia affollato più che mai. Secondo il consigliere regionale Andrea Caroppo (Nuovo Centrodestra) il picco di influenza sta creando non solo disagi ospedalieri ma anche disservizi e conseguenze che si ripercuoteranno in futuro. Ciò a causa dell’emergere delle lacune quali la mancata strategia nell’affrontare una situazione del genere a livello ospedaliero. Lo stesso consigliere si augura che “dopo il periodo di emergenza vengano sviluppate le dovute riflessioni su quanto accaduto e sui cambiamenti avvenuti nel corso degli anni presso le strutture ospedaliere, causa prima di questi disservizi. Ciò deve essere fatto per il rispetto che dobbiamo ai cittadini, che non meritavano e non meritano quanto sta accadendo”.

Martina Colucci