Cerca

FAI la cosa giusta

Un appuntamento imperdibile per ri-scoprire il nostro patrimonio storico, artistico e architettonico è quello con le Giornate di Primavera del Fondo per l’Ambiente Italiano, che sabato 21 e domenica 22 marzo consentiranno a tanti appassionati di visitare l’Abbazia di Cerrate a Squinzano, le chiese di San Vito e San Giuseppe a Surbo, la torre di Belloluogo e le chiese di San Niccolò dei Greci e Sant’Angelo a Lecce e il Monastero di San Nicola di Casole a Otranto 

 

L’Italia sta per essere “invasa” da centinaia di migliaia di italiani. Un’invasione pacifica e gioiosa, ricca di significati e di emozioni: sabato 21 e domenica 22 marzo va in scena sul palcoscenico più bello del mondo il grande spettacolo delle Giornate FAI di Primavera, giunte quest’anno alla 23esima edizione. È il più grande evento di piazza dedicato ai beni culturali, un appuntamento che da anni dimostra la voglia di partecipazione e l’orgoglio di appartenere a una collettività che ama i luoghi in cui vive. 

Una grande mobilitazione popolare che finora ha coinvolto oltre 7 milioni e 800mila italiani che ogni anno si danno appuntamento per vivere l’esperienza di tante storie diverse che raccontano la nostra storia: un’occasione per “convivere e condividere”, per sentirsi parte di questa grande comunità che ama il proprio Paese e difende le proprie ricchezze, per sentirsi attori protagonisti e non spettatori passivi. 

Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, testimonianze di archeologia industriale; persino caserme, archivi musicali e scuole militari: 780 luoghi in 340 località in tutte le regioni verranno aperte e raccontate al pubblico, con visite a contributo libero. 

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio della Commissione europea, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, con il concorso di numerose Regioni italiane. I visitatori potranno avvalersi anche quest’anno di guide d’eccezione: saranno, infatti, oltre 25mila gli “apprendisti ciceroni”, giovani studenti che illustreranno aspetti storico-artistici dei monumenti. I fondi raccolti durante le Giornate di Primavera saranno impiegati anche per la manutenzione dei beni FAI aperti al pubblico.

Tutti possono dare il loro sostegno attraverso l’iscrizione annuale, oppure con un contributo libero, o ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45507, attivo fino al 22 marzo. Si potranno donare 2 euro da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce o 2 euro con chiamata da rete fissa Vodafone, Teletu e TWT oppure 5 o 10 euro con chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.

 

Oltre vent’anni di successi per le “Giornate di Primavera”

 

Alla professoressa Rossella Galante Arditi di Castelvetere, capo delegazione del FAI per la Provincia di Lecce, abbiamo posto alcune domande a proposito delle prossime, ormai celebri, Giornate di Primavera. 

Sulla base dell’esperienza degli scorsi anni quale bilancio è possibile fare di queste particolari iniziative del FAI?

Il bilancio è decisamente positivo e questo per diverse ragioni. Le iniziative, preparate con largo anticipo già a partire da novembre dell’anno precedente, si sono sempre rivelate nel corso del tempo come amate, seguite, conosciute in modo capillare si potrebbe dire. Tutto ciò è anche dovuto al fatto che nelle Giornate di Primavera sono coinvolte in modo notevole gli studenti delle scuole medie e superiori nelle vesti di ciceroni. Oramai, siamo al 23esimo anno, l’iniziativa è attesa e le aspettative sono molte rispetto alla possibilità di vedere o rivedere luoghi e spazi chiusi sempre o quasi sempre.

L’attività del FAI è indirizzata anche alla valorizzazione dei beni artistici e architettonici?

Ovviamente, non ci sono solo eventi come le Giornate. In situazioni come questa si avvicinano le persone ai luoghi d’arte o alle opere ed è appena il primo passo verso la tutela. La conoscenza infatti è solo l’inizio di un percorso virtuoso che porta molto spesso alla valorizzazione completa del bene artistico. Un caso esemplare è quello di Cerrate: concesso qualche anno fa dalla Provincia di Lecce proprio al FAI e adesso in corso di restauro. Quando sarà finito l’intervento di tutela e recupero ancora di più si potrà apprezzarne il valore storico e di riflesso il valore dell’iniziativa.

Quali sono le scelte strategiche e quali le difficoltà maggiori nell’organizzazione delle Giornate?

Le difficoltà sono sempre legate a quelle dei singoli. Niente di particolare però, le solite difficoltà ordinarie. Per il resto c’è un grande coinvolgimento e partecipazione di tutti. In quanto alle strategie, quelle di natura culturale, ovviamente, esse possono essere riassunte con l’espressione “Non solo barocco”. Lecce infatti, benché più nota per l’arte e l’architettura di questo periodo particolare, possiede capolavori altrettanto significativi, inaspettati per certi versi, come quelli del periodo medioevale non meno che rinascimentale. E a questi tesori nascosti puntiamo. Stiamo lavorando per cercare di rendere visibili ed accessibili luoghi che, spesso sotto gli occhi di tutti, di fatto giacciono nel silenzio, non visitati. I luoghi, gli edifici scelti sono in genere di proprietà pubblica come palazzi e chiese. Da parte di tutti si è sempre riscontrata una notevole disponibilità all’apertura di questi tesori nascosti.

Oltre al caso di Cerrate, quale pensa possa essere un altro esempio significativo che esprime bene quanto ha appena espresso?

L’antico Monastero di Casole nei pressi di Otranto è un caso altrettanto esemplare di tutto quanto ho detto e sarà uno dei luoghi visitabili proprio domenica prossima in particolare. Una scelta non casuale, quella di Casole, e particolarmente gradita se si considera che l’abbazia si è collocata al 13esimo posto di quella speciale classifica de “I luoghi del Cuore”. 

 

Fabio Antonio Grasso