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Ex “Galateo”, il parco “fantasma”

Il Comune non ha ancora preso possesso del parco adiacente l’ex “Galateo”, operazione approvata in seguito alla cessione in comodato d’uso dell’immobile alla Provincia. I consiglieri comunali Spagnolo e Martella sollevano la questione

 

Il nero su bianco spesso è un pennuto più spericolato delle parole di un ubriaco. Da un apice impercettibile, in caduta libera, le questioni affondano, si accantonano, si dimenticano nei cassetti, e basta poco per rinviarle ad altra vita (o ad altra amministrazione). La memoria civica risale a una questione che riguarda tutti i cittadini leccesi, oltre che Provincia e Comune di Lecce. È dei primi mesi di quest’anno infatti l’approvazione del contratto di comodato d’uso per l’acquisto dell’ex presidio “Galateo” di Lecce, di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale, dove era stato previsto, con soddisfazione unanime sia dell’allora assessore provinciale al Patrimonio Antonio Musio che dell’allora presidente della Provincia Giovanni Pellegrino, l’accorpamento di tutti gli organi provinciali, Presidenza e Assessorati. L’acquisto prevedeva inoltre i 5 ettari del parco adiacente all’ex ospedale, destinati al Comune di Lecce, da utilizzare come area verde e legittimo supplemento alle boccate di ossigeno concesse dalla Villa Comunale agli abitanti del capoluogo salentino. E quest’ultimo punto, per un attimo impenetrabile, scovò in un coro felice sia maggioranza che minoranza.
Cosa è successo in questo frattempo? Perché, se l’acquisto è stato approvato sia da Palazzo dei Celestini, sia dalla Regione Puglia che dalla Asl di Lecce, le operazioni di acquisizione del parco urbano ancora non procedono? Sarà, come spesso accade di questi tempi, a ben vedere, una mera questione di portafogli? Più che di memoria? Proprio da quel coro unanime giunge l’interpellanza al sindaco di Lecce Paolo Perrone, per voce sia del consigliere comunale di minoranza Angelamaria Spagnolo che dal consigliere di maggioranza Paolo Martella. Secondo i due consiglieri, “il Comune ha già la possibilità di ottenere l’uso immediato delle superfici da destinare a parco cittadino ed ha maturato il diritto all’assegnazione in uso gratuito ventennale”. La delibera di Giunta comunale in quella occasione notificò che “la Provincia di Lecce era entrata in possesso dell’intero compendio e aveva dichiarato la propria disponibilità ad una consegna immediata al Comune di Lecce dell’area liberata da destinare a parco cittadino formalizzando la comunicazione a Provincia e Asl, e rendendo così irrevocabile l’intervenuta stipulazione”. Questa opportunità era chiara sin da subito. La Regione, aveva da subito attivato i suoi uffici per procedere, tramite l’Agenzia del Territorio, all’accertamento del prezzo definitivo dell’immobile. E a ben vedere, è proprio su quest’ultimo passaggio, la questione prezzo, che l’operazione giunge a un punto morto, dal momento “che il contratto preliminare concluso tra Provincia e Asl ha previsto che il trasferimento dovesse avvenire al prezzo che l’Agenzia del demanio avrebbe determinato” e “che l’Agenzia del demanio ha provveduto a tale determinazione senza tener conto di specifica norma regionale che prevede che alienazioni in favore di ente pubblico non possano avvenire a prezzo superiore a quello determinato sulla base dei valori Ici”.
Tuttavia, secondo i due consiglieri “il prezzo della cessione, pur non essendo stato ancora determinato, è legalmente determinabile così da consentire già definito il vincolo contrattuale tra le tre parti del rapporto ed ogni pretesa dell’Asl di procedere alla vendita ad un prezzo superiore a quello legalmente determinato non potrebbe essere considerata legittima, determinando una tutela giudiziaria dei diritti della Provincia e del Comune”. Da qui, il sollecito al sindaco Perrone a prendersi da subito ciò che gli spetta. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Alessandro Tomaselli