Fermo di 24 ore per i dipendenti di Axa ed Ecotecnica che chiedono alle rispettive ditte di rispettare gli accordi. Il presidente dell’Ato Le/1, Garrisi: “Stiamo facendo le opportune verifiche”
Hanno incrociato le braccia, arrabbiati per il mancato rispetto degli accordi. E l’hanno fatto rappresentati dai sindacati, con uno sciopero formale di 24 ore. I dipendenti di Axa ed Ecotecnica non ci stanno e chiedono un cambiamento: “Basta con la gestione padronale di Axa ed Ecotecnica. Perché se i dipendenti commettono un errore vengono puniti, mentre quando sbagliano le ditte nessuno muove un dito?”.
I segretari generali e provinciali delle sigle sindacali Uil Trasporti, Ugl, Flai Cobas, Cisl e Cisal sono convinti che, nella gestione delle due ditte incaricate della raccolta dei rifiuti in città, qualcosa non quadri. Ecco perché, a capo di 200 dipendenti “su un totale di 220, quindi una vittoria nei confronti di chi riteneva che l’adesione sarebbe stata esigua”, i segretari Antonio e Vito Perrone, Luigi Ranfino e Antonio Guerrieri hanno pubblicamente voluto spiegare cosa secondo loro non va, scusandosi con i leccesi per il disagio procurato. “Ma non avevamo altra scelta -ha dichiarato Antonio Perrone, Uil- perché entrambe le ditte vengono meno agli accordi sottoscritti in presenza del Comune di Lecce, causando disagi al personale, in un momento storico già critico”.
A far venire il mal di pancia ai dipendenti di Axa ed Ecotecnica, la “non obiettività” con cui le aziende di raccolta gestirebbero il servizio. Per passaggi di livello (e quindi per i posti più ambiti, per lo più dirigenziali e di coordinamento) e scatti d’anzianità, non verrebbero rispettati i criteri sanciti dall’accordo di aggiudicazione dell’appalto che, già scaduto a marzo scorso, si trova adesso in stato di prorogatio. “Ma con la prorogatio dell’accordo, devono essere prorogate anche le regole che esso prevede”, ha aggiunto Luigi Ranfino, Flai Cobas. A prevalere, insomma, sarebbero i “favoritismi e le simpatie personali”, formalmente riconosciuti e premiati da Axa ed Ecotecnica, sempre secondo i sindacati, sotto la voce “affezione all’azienda”.
I sindacati, chiedono che “si tenga fede a quel famoso accordo per cui, al posto di dipendenti anziani e con livelli alti sarebbero dovuti subentrare figli o parenti di livello più basso, per facilitare la raccolta e per economizzare il servizio. E invece -ha spiegato Antonio Guerrieri, Ugl- non soltanto abbiamo casi di genitori e figli entrambi a lavoro, ma anche di neoassunti già dirigenti e coordinatori”.
“Incontro sereno e proficuo. Convocherò le aziende per analizzare la questione”. Il presidente dell’Ato Le/1 e assessore comunale all’Ambiente, Gianni Garrisi, è sembrato ben disposto a quel ruolo di garante e di arbitro che le sigle sindacali chiedono ad Amministrazione comunale e Ato. E Garrisi, il suo impegno l’ha assicurato, a margine dello sciopero: “Sono già in corso le verifiche su quanto segnalato -ha detto durante l’incontro con segretari e lavoratori- e cioè sui casi in cui ritenete siano stati utilizzati criteri non condivisibili. Sul mancato rispetto delle norme da parte delle ditte, ho garantito il mio intervento -ha spiegato- perché queste sono state studiate per potenziare il personale di operatori ecologici, in vista della raccolta porta a porta, e per economizzare il servizio, con più assunzioni ma a livelli bassi. Saranno utilizzati sempre meno camion e più netturbini a piedi, infatti”.
Barbara Politi