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Decreto Cutro, anche Arci Lecce Solidarietà contro la conversione in legge

L’organizzazione sociale salentina ha aderito alla mobilitazione nazionale organizzata per domani per chiedere la bocciatura del DL Cutro varato dal Governo dopo il naufragio dello scorso marzo

La cooperativa sociale “Arci Lecce Solidarietà” si schiera contro il DL Cutro e la sua prossima conversione di Lecce. Il provvedimento varato dal governo all’indomani della disgrazia al largo delle coste calabresi (nella quale morirono almeno 100 migranti) ha subito suscitato polemiche e duri confronti. “Arci Solidarietà Lecce” ha aderito all’appello di numerose realtà sociali italiane, le quali hanno deciso di mobilitarsi domani, martedì 18 aprile, per manifestare il loro dissenso al decreto legge.

La cooperativa sociale salentina ha organizzato un presidio di fronte alla Prefettura di Lecce e ha diffuso il comunicato stampa “Invertire la rotta. Mobilitazione nazionale contro la conversione in legge del DL Cutro”.

Come sottolinea l’appello, il decreto “Varato all’indomani del naufragio del 26 febbraio scorso come risposta del Governo alle stragi nel Mediterraneo, in realtà non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone. Al contrario, prevede condizioni peggiorative della condizione giuridica degli stranieri che arrivano in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni di irregolarità ed esclusione anche di chi è già da tempo sul territorio nazionale”.

“In particolare -spiega ancora l’appello- contestiamo i provvedimenti che mirano a smantellare la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero, che aveva in parte attutito i disastrosi effetti dell’abolizione della protezione umanitaria, a potenziare la rete dei Centri per il Rimpatrio, a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego”.

Domani, quindi, in tutta Italia saranno moltissime le organizzazioni che chiederanno contemporaneamente al Parlamento di bocciare il “Decreto Cutro”.

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