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D’Ambrosio: “Sono, mi sento e mi fate sentire cittadino di Lecce”

In occasione dell’omelia per la celebrazione dei santi Oronzo, Giusto e Fortunato monsignor Domenico D’Ambrosio ha espresso il suo apprezzamento nei confronti della comunità di Lecce per averlo accolto così calorosamente

 

“Il martirio non lo ha consegnato all’oblio, il suo sacrificio ci avvicina ancora di più a questa festa di cui occorre riscoprire lo spirito più intimo”. È stato questo il contenuto dell’attesa messa di Sant’Oronzo del nuovo vescovo di Lecce, monsignor Domenico D’Ambrosio (nella foto) nell’omelia dedicata al santo patrono della città capoluogo.
Dopo il bagno di folla della processione che ha aperto i festeggiamenti in onore dei santi protettori Oronzo, Giusto e Fortunato, battesimo del fuoco in cattedrale per la nuova guida spirituale del Salento. La sua omelia, dai toni misurati, non si allontana dai contenuti liturgici, richiamando la comunità religiosa alla preghiera. E i numerosissimi presenti sembrano apprezzare. Alla fine della messa, infatti, non sono mancati gli apprezzamenti per il tono pacato e pastorale di monsignor D’ambrosio, che alla città si era presentato con queste parole: “Non è impresa facile cogliere fino in fondo l’opportunità che mi viene offerta al termine della processione di Sant’Oronzo, dei nostri santi patroni, per dire a tutti voi la parola giusta o la parola che ciascuno di voi desidera poter ascoltare in questo giorno significativo e atteso dall’intera nostra comunità”. Aveva detto il vescovo nel suo messaggio alla città: “Giunga a ciascuno di voi il mio saluto grato per l’affetto, la disponibilità e la calda e generosa accoglienza che mi state riservando. Tocco con mano la verità della parola con cui mi sono presentato a voi, lo scorso 4 luglio: civis Lyciensis sum. Non mi sbagliavo: non ho avuto difficoltà a entrare in dialogo con voi, a sentirmi accolto come un amico di vecchia data. L’unico piccolo problema è il dialetto -scusate!- la lingua leccese. Posso assicurarvi che ho scelto un maestro di chiara fama da molti di voi ben conosciuto che mi farà bruciare le tappe”.
Poi rivolto alle autorità, il vescovo ha parlato con affetto e vicinanza: “A voi, servitori tutti della comunità, servitori dello stato, servitori, interpreti e rappresentanti nelle assemblee legislative, al Sindaco con i suoi consiglieri e la sua Giunta, al Comitato Festa di Sant’Oronzo, il mio saluto sincero, il mio grato pensiero, e il distinto ossequio: sarà una bella e mi auguro feconda stagione quella che d’ora in avanti ci vedrà insieme al servizio di questa nostra comunità”. Nel suo messaggio, D’Ambrosio conclude proprio con un pensiero ai santi patroni: “A te, Chiesa e comunità di Lecce, oggi nel momento solenne dell’onore e della venerazione ai tuoi santi Oronzo, Fortunato e Giusto, il Signore Gesù, da loro amato e servito, fino al dono supremo della vita con il martirio, nell’umiltà e nella consapevolezza del mio compito dico: Chiesa che sei in Lecce, non dimenticare che tutto ciò che fai, guidata dall’amore per un fratello o una sorella, lo fai a Cristo! Ma ugualmente ciò che non fai per un fratello o per una sorella, lasciandoti condurre dall’egoismo, anche questo tu non lo fai a Cristo. Che lo sguardo, la testimonianza e l’intercessione dei nostri Santi ci guidino in questo impegno d’amore teso a fare della nostra comunità e della nostra città un luogo di incontro, di dialogo, di accoglienza, che sa riempire il vuoto dell’effimero con la solidità concreta di gesti amore e di condivisione. Su tutti voi imploro una abbondante benedizione: il Signore vi custodisca, vi sostenga nella fatica del cammino, vi doni pace”.        (A. L.)