Cerca

Dalla Regione una boccata d’ossigeno per le casse di Palazzo Carafa

In arrivo 23 milioni e 400mila che serviranno a saldare i debiti con la Leadri per i lavori eseguiti dal 1997 al 2008 per la tangenziale Est. E Perrone sottolinea: “Contenziosi ereditati dalle amministrazioni Salvemini e Poli Bortone”
 
Con le risorse liberate, grazie all’accordo tra Governo e Regione Puglia, arriveranno soldi comunitari anche per il Comune di Lecce. Per l’esattezza 23 milioni e 400mila euro nell’ambito dei progetti che rientrano nel Por 2000-2006. Denaro che verrà utilizzato dall’Amministrazione comunale di Paolo Perrone per saldare i contenziosi con la società Leadri che, dal 1997 al 2008, si è occupata della realizzazione dei lavori della tangenziale Est. 
“Le risorse liberate con l’ok della Giunta destinate al Comune di Lecce per il lodo Leadri non sono fondi della Regione, ma sono vincolati al Sistema Puglia. In più, la Regione ha anche un vincolo giuridico a coprire le spese supplementari non previste dal progetto”. Sono questi alcuni dei “puntini sulle i” che il sindaco Perrone ha voluto mettere subito, per rompere il silenzio dopo la notizia dell’accordo tra il ministro Fitto e il governatore di Puglia Vendola, per destinare 23milioni e 400 mila euro di fondi Por al capoluogo salentino e le polemiche scaturite negli ambienti del centrosinistra leccese. 
Una boccata di ossigeno che ha difatti evitato il dissesto del Comune, tant’è che lo stesso primo cittadino ha dichiarato: “Abbiamo rischiato di fare la fine di Taranto, ma ora con questo nuovo risultato siamo riusciti a fare  un passo avanti molto significativo. Quindi, un grazie al ministro degli Affari Regionali Raffaele Fitto e al governatore Vendola per l’accordo raggiunto ma anche un grazie agli uffici di questo Comune che hanno saputo intercettare le risorse economiche”. 
Dal centrosinistra non mancano le polemiche, il capogruppo Pd in Regione Antonio Maniglio infatti, scrive: “La programmazione e la destinazione dei fondi è di competenza della Regione. Altro che i soldi non sono della Regione! E sulla vicenda della tangenziale la domanda è la seguente: è normale finanziare un Comune per coprire debiti fuori bilancio per un’opera già finanziata? E caricare sui fondi per le infrastrutture anche i costi dei contenziosi e dei vari lodi? Forse che all’Asi di Lecce o a Porto Cesareo, che pure riceveranno importanti risorse, hanno avviato i lavori a prescindere dalla esistenza o meno della copertura finanziaria?”. 
Maniglio conclude: “Serietà imporrebbe di riconoscere i propri errori. E dire che il Comune di Lecce ha gestito in modo pessimo la politica degli investimenti. E ciò ha provocato debiti fuori bilancio e buchi diffusi. Dopo di che, per la manna che arriva da Bari, si ringrazia Vendola e la giunta per il gentile cadeau, e noi -che condividiamo questa scelta a favore dei leccesi- ne siamo contenti”. 
Perrone già in conferenza aveva precisato in merito: “Solo il Comune di Lecce ha presentato alla Regione per la rendicontazione annuale 21 milioni e 500mila euro di progetti per evitare di perdere finanziamenti europei. Le responsabilità legate ai tre lodi Leadri (il primo da 11, il secondo da 9 e il terzo da 3 milioni di euro) risalgono all’amministrazione Salvemini,  passando dalle due targate Poli e a quella attuale spettano le rogne. I danni che chiede la ditta -rincalza il sindaco-  nascono dal fatto che il Comune non ha chiarito prima dell’avvio dei lavori questioni tecniche: espropri e interferenze, contatti con Aqp, Enel,  ecc. Ora affronteremo l’istruttoria che si svolgerà dopo Ferragosto e faremo valere le nostre ragioni in attesa dell’arrivo dei fondi”. 
 
Eleonora L. Moscara