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Copersalento, centoventi giorni di respiro

Il sindaco Antonio Fitto ha sospeso l’ordinanza che vietava all’opificio di riprendere le attività. Un provvedimento che dovrà però essere accompagnato da analisi quindicinali e dalla costituzione di un osservatorio permanente sull’azienda

È stato un Ferragosto infuocato quello vissuto in città non solo a causa delle temperature raggiunte dall’afa, ma anche, e soprattutto per la questione Copersalento. Tutto nasce della pronunce  dei giorni scorsi in cui la Asl e l’Arpa hanno assicurato la scomparsa dell’emergenza sanitaria e ambientale. Un fatto interpretato in maniera differente dalle parti: per la Copersalento il ritorno ad una situazione di normalità implica automaticamente il ritiro dell’ordinanza e la ripresa, con tutte le accortezze normative e burocratiche, dell’attività. Mentre il sindaco Antonio Fitto si è chiesto fino a quale punto fosse stata colpa dell’azienda la criticità verificatasi negli scorsi mesi e fino a che punto l’ordinanza non avesse agevolato il rientro nei valori normali degli inquinanti. In altre parole Fitto ha preteso che da parte dell’Asl ci fosse una rassicurazione per la salute dei cittadini rispetto all’attività futura dell’opificio. Per questo non si è arrivati al ritiro automatico dell’ordinanza n. 42 che vietava alla Copersalento di accendere gli impianti in quanto indicata come probabile fonte della tossine riscontrate nelle matrici ambientali.
Il sindaco ha voluto prendere tempo per cercare di avere ulteriori indicazioni sulla questione cercando in qualche modo di non avere l’intera responsabilità di una decisione che, in ogni caso, avrebbe potuto avere ripercussioni di carattere anche giudiziario. Un temporeggiamento che non è piaciuto ai dipendenti dell’azienda che hanno dato luogo anche ad azioni clamorose di protesta, come l’occupazione della sede comunale “costringendo” il Prefetto a una convocazione delle parti per sbloccare la vicenda. Quindi il 18 agosto scorso la Asl ha ribadito che “al momento, non vi è pericolo per la salute pubblica nella ripresa dell’attività da parte della Copersalento, purché vengano rispettati i limiti di emissione fissati dalla Provincia di Lecce”. Fitto, in base alle proprie prerogative, ha dato quindi disposizioni di sospendere l’ordinanza per 120 giorni seguendo le prescrizioni di legge, chiedendo ad Arpa Puglia e alla Provincia di Lecce, in aggiunta, di assicurare “ciascuna per le proprie competenze, uqn monitoraggio continuo della situazione con cadenza quindicinale e con contestuale invio dell’esito dei rilievi effettuati e delle relative relazioni tecniche al comune di Maglie, sia dei dati sulle emissioni che sui combustibili utilizzati per appurare che siano conformi a quanto stabilito dalla Asl  (cippato di legno vergine e sansa disoleata)”.
Il sindaco inoltre ha predisposto una bozza di delibera in cui chiede la costituzione di un osservatorio permanente di monitoraggio sull’opificio. Nel frattempo, sul caso diossina, è partita anche una diffida da parte del primo cittadino al presidente della Regione Puglia ad “adottare se necessario i provvedimenti d’urgenza di propria competenza, in relazione alla situazione estesa al territorio di più Comuni, conseguente al superamento dei limiti di legge  delle concentrazioni di diossina” e preavvertendo che, in caso di non intervento, “il silenzio illegittimamente serbato sarà impegnato in via giudiziaria con ogni conseguenza di legge”.