Gli ultimi controlli dell’Arpa e della Asl nei pressi dell’impianto di Muro Leccese hanno dato risultati positivi. Adesso il Comitato Salentambiente chiede un monitoraggio continuo sulle emissioni e si augura che la normativa nazionale venga adeguata a quella europea
Le perplessità sollevate mesi fa dal Comitato Salentambiente di Muro Leccese sui fumi emessi dall’impianto di fonderia della Consal sembrerebbero dissipati dai risultati delle ultime analisi compiute da Arpa ed Asl; il condizionale però è d’obbligo, perché il Comitato, pur prendendo atto di quanto emerso dai test, ha affermato in un recente comunicato di non allentare la propria attenzione sulla vicenda. Inoltre, nella conferenza dei servizi tenutasi lo scorso 28 agosto per l’assegnazione dell’Aia è stato chiesto un maggior controllo alle istituzioni preposte, anche con l’utilizzo di nuove tecnologie, quali ad esempio le centraline a camino.
Anche gli stessi risultati dei test non vengono visti come oro colato e non lasciano tranquilli i membri di Salentambiente, che sperano anche in una modifica delle norme nazionali in materia: “Con riferimento alle analisi sui terreni rese note dall’Arpa con nota del 09.08.12 ( Lato Nord 1,05 ngTE/kg, lato Ovest 1,70 ngTE/kg, lato Est 2,11 ngTE/kg, lato Sud 5,10 ngTE/kg, valori riferiti a diossine e furani) –si legge nel comunicato- possiamo dire che i rilevamenti di diossina nel terreno intorno all’impianto evidenziano come a sud i valori registrati siano circa cinque volte superiori a quelli registrati a nord. Ciò lascia supporre, data la prevalenza dei venti da quadranti settentrionali, un impatto rilevante dell’impianto sulla zona circostante, anche perché la maggior parte dei terreni vicini ha natura agricola e di pascolo. Vero è che per i suoli urbani il limite previsto per legge è 10ngTE/kg ma comunque è un dato che resta preoccupante e che meriterebbe un’analisi più approfondita. A corredo di tutto ciò è di questi giorni un’interrogazione a risposta scritta da parte dell’On. PierFelice Zazzera in cui si chiede al Governo di adottare il limite di 4ngTE/kg così come già fatto da paesi come Germania e Svizzera che hanno abbassato a 5, Canada a 4 e addirittura Olanda a 1 ngTE/kg”.
Per il comitato è quindi necessario equiparare la legislazione italiana in materia di tutela ambientale a quelle di altre importanti realtà europee, tenuto conto del drammatico stato di salute del territorio di Muro Leccese, legato alle contaminazioni di diossina, e della legge regionale che stabilisce la necessità di tener conto dei potenziali effetti cumulativi in termini di ricadute ambientali di qualsiasi opera o intervento, pubblico o privato.
(A.C.)