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Con Ri-creando vestiti e accessori nascono da scarti di sartoria

Nella moda non si butta via niente: Mariolina Ciccone e Maria Giovanna Spedicati hanno fatto propria la filosofia dell’upcycling, che piace ad adulti e bambini 

 

Altro matrimonio riuscito tra Principi Attivi, nell’occasione quello del 2012, e arte del riuso è quello che ha dato vita a Ri-creando, un laboratorio sartoriale o, per usare la definizione british, un sartorial-lab, di eco-fashion ed eco-design che fa del riuso degli scarti tessili e degli indumenti di seconda mano la sua finalità principale.  Un progetto tutto al femminile, nato grazie all’intuizione di Mariolina Ciccone e Maria Giovanna Spedicati, l’una dedita alla promozione dell’offerta, l’altra mano creativa, sarta artigiana, entrambe attive da anni nell’ambito del riuso.

Alla base della felice intuizione il principio della legge della conservazione della massa di Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. In questo caso si riusa. Altro elemento fondamentale, che fa da fil rouge con le diverse esperienze di riciclo e riutilizzo che abbiamo provato a raccontare in queste pagine, è il concetto di consapevolezza, di presa di coscienza che il modo di vivere sostenibile, nel rispetto della natura, senza sprechi, è l’unica via possibile per una pratica quotidiana corretta, alternativa a quella imposta dalla economia globale. 

A partire sin dai bambini a cui il progetto Ri-creando riconosce un’attenzione particolare con una serie di laboratori nelle scuole e nelle associazioni partner rivolte all’educazione alla sostenibilità ambientale. Una formazione teorico-pratica che si fa ancora più consapevole nello step rivolto agli adulti sensibili alle tematiche del riuso o a rischio di esclusione dal mondo del lavoro, con lo scopo di sviluppare in loro competenze manuali, sartoriali, creative utili per il reinserimento nel mercato. 

Altro punto su cui insiste Ri-creando è il laboratorio di eco-design, con la realizzazione di abiti e accessori attraverso l’impiego di materiali di scarto, ristrutturazione di oggetti di arredo. Borse, vestiti, realizzati usando scarti di tessuti, riacquistano un valore ancora maggiore grazie a quel pizzico di creatività che rende questi oggetti praticamente unici. Attraverso l’antica arte del cucito e la tecnica dell’upcycling, vale a dire il riuso di un oggetto o materiale con il fine di dotarlo di un valore maggiore rispetto all’originale, si recuperano cinture di sicurezza, camere d’aria, sacchi di iuta e altri materiali tessili che poi vengono fusi fino ad ottenere il prodotto finale. 

 

Alessio Quarta