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“Cittadinanza onoraria al giudice Antonino Di Matteo”

Nei giorni del ricordo di Renata Fonte, il Movimento 5 Stelle lancia la proposta al sindaco Risi e al Consiglio comunale per un’onorificenza al magistrato impegnato nella lotta alla mafia

 

“Sia conferita la cittadinanza onoraria al giudice Antonino Di Matteo (nella foto)”: a chiederlo a gran voce sono gli attivisti neretini del Movimento 5 Stelle dopo la proiezione de La trattativa, il docu-film in cui la regista Sabina Guzzanti racconta quelli che per lei sono stati i rapporti in Italia tra Stato e Mafia. Di Matteo, 54 anni il prossimo 26 aprile, attualmente affronta da magistrato gli stessi temi, in particolare in merito al processo a carico dell’ex prefetto Mario Mori ed alle ipotesi di reato eventualmente connesse alla trattativa Stato-Mafia. Addirittura nel corso di un’udienza è stata resa pubblica la minaccia di morte che il magistrato ha ricevuto da parte del boss Totò Riina. 

“Desideriamo porre all’attenzione del sindaco e di tutti i cittadini -scrivono i 5 Stelle- un’iniziativa di cui ci stiamo facendo promotori e in cui siamo sicuri troveremo piena collaborazione dall’Amministrazione comunale: la concessione della cittadinanza onoraria al magistrato Antonino Di Matteo”. Dal 2012 Di Matteo è presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo e per molti aspetti sta vivendo, proseguono i grillini “le stesse situazioni che dovettero subire i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino indagando sulla mafia e le sue infiltrazioni nel mondo dell’imprenditoria e della politica. Chiederemo dunque al Consiglio comunale e al Sindaco il conferimento della cittadinanza onoraria a Di Matteo, certi che un uomo di tale spessore non possa che dare lustro e stimoli positivi alla comunità neretina”. 

La richiesta dei grillini arriva proprio nei giorni in cui la città celebra l’anniversario della morte di Renata Fonte, l’assessore comunale assassinata nella notte tra il 31 marzo e il 1° aprile 1984 e dichiarata vittima di mafia. In un convegno tenutosi lo scorso 31 marzo presso il Chiostro di Sant’Antonio gli studenti neritini hanno incontrato gli amministratori per parlare di legalità e lotta alla mafia, ma soprattutto della nuova normativa regionale legata ai reati commessi dalla criminalità organizzata. “È di pochi giorni fa -ha spiegato infatti l’assessore alla cultura Mino Natalizio- l’approvazione della legge antimafia pugliese, strumento importante ed avanzato per il sostegno della cultura della legalità e per il contrasto di ogni forma di corruzione”. Chissà se in questo clima la proposta del Movimento Cinque Stelle non trovi spazio.

 

Stefano Manca