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Cercansi urgentemente sedi per associazioni cittadine

Ha sollevato molte lamentele la decisione di far trasferire il Museo del Minatore nella struttura che già ospita le sezioni cittadine di Aido ed Adovos 
 
Il progetto di alienazione di beni comunali che la precedente amministrazione guidata dal sindaco Ivan De Masi sopravvive alla crisi politica che qualche mese fa ha colpito Palazzo di Città. E così su sollecitazione del Palazzo la società patrimoniale “Casarano città patrimoniale” (che dovrà gestire le operazioni di vendita dei “gioielli di famiglia” dopo aver a suo tempo acquisito le proprietà degli immobili interessati) è stata chiamata a svolgere il compito per il quale è stata fondata, ovvero trasformare in denaro gli immobili (spesso carichi di storia e di associazioni ospiti) che fanno parte dell’elenco per non cadere nella conseguente e diretta determinazione dell’indesiderato aumento di tasse e tributi per far fronte alla gestione economica dell’ente.
In affari, si sa, non si fanno sconti a nessuno. E tra le “vittime” del sistema, il primo ad essere colpito è stato il Museo del Minatore (nella foto), costretto a lasciare libera l’ex caserma dei Carabinieri in cui la struttura è stata ospitata per anni in modo da agevolare la vendita dell’immobile. Maggiori mugugni ha destato la proposta del commissario prefettizio di far trasferire il museo per ora senza sede presso palazzo De Donatis, struttura nella quale già trovano ospitalità le sezioni cittadine di Aido e Adovos.
La presidente dell’Associazione Donatori di Sangue Maria Prete però non l’ha presa bene. Anzi ha annunciato la possibilità che il proprio sodalizio possa addirittura chiudere i battenti se la “grana” relativa alle sedi delle associazioni cittadine non dovesse trovare adeguata soluzione. La patata bollente -per così dire- è tornata nelle mani del commissario prefettizio, il quale per spegnere il fuoco delle polemiche si è prontamente dichiarato disponibile a collaborare con la città valutando e vagliando ogni proposta che partiti politici ed associazioni locali potranno esprimere per dirimere la questione. 
Soluzione salomonica e democratica quella praticata da D’Onofrio che giunge all’indomani di una istanza sollevata dal movimento Aria Nuova che auspica “la creazione di una sede unica delle associazioni”, della quale infruttuosamente si parla ormai da diversi anni. “Ribadiamo l’importanza e il valore per la collettività dell’Adovos cittadina perché è fondamentale salvare vite umane -scrivono da Aria Nuova- e comprendiamo altresì l’importanza per Casarano di continuare a fregiarsi della presenza del Museo del Minatore, che continua a far restare vivo il ricordo dei tanti nostri concittadini che hanno dato la loro vita lavorando in miniera”. 
 
Daniele Greco