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Un sit-in per difendere Porto Miggiano

Parte dai social network la mobilitazione per contrastare i lavori in corso nell’area di Porto Miggiano. Secca la replica del sindaco Cretì: “Tutto inutile. Noi abbiamo rispettato le regole”
 
Porto Miggiano torna a far parlare di sé. In piena stagione estiva, la nota località balneare di Santa Cesarea Terme torna al centro della cronaca ancora in merito ai discussi lavori che hanno interessato negli ultimi dieci anni tutta l’area; interventi destinati alla realizzazione di strutture ricettive turistiche e sui quali si sono espressi tutti gli organi giudiziari operanti a differenti livelli. L’ultima opera in corso di esecuzione ha però convinto alcuni amanti della località ad organizzare un sit-in di protesta in programma sabato 30 luglio proprio presso Porto Miggiano; una mobilitazione iniziata e diffusasi su Facebook grazie al gruppo “Comitato di tutela per Porto Miggiano” che si batte per contrastare ciò che i suoi componenti considerano uno scempio. In una nota del Comitato si leggono le motivazioni che hanno spinto ad organizzare questo incontro, a cui ne seguiranno poi altri ogni sabato (sempre alle 18.30): “Tutta l’area è diventata un enorme cantiere e chiunque sia passato dalla litoranea non ha potuto non notare quell’enorme opera di sbancamento, quel fortissimo contrasto con l’immagine che abbiamo da sempre di Porto Miggiano”. L’opinione del gruppo è che “in questo modo si barattino la bellezza, la tipicità, la tradizione, i tratti distintivi di un luogo che vive di questa sua unicità, proprio l’elemento che più attrae i turisti. A suon di cemento si sta cercando di omologare questo territorio stupendo a mille altri cloni presenti un po’ovunque, in luoghi certamente meno affascinanti di questo”. 
Il gruppo su Facebook non usa mezze parole e va giù pesante: “Il Salento non ha bisogno di pacchiane speculazioni edilizie in stile anni ‘70, ma merita rispetto. È sintomo di miopia e davvero di poco rispetto per la propria terra e per le proprie tradizioni dismettere e svendere, in nome del denaro, un patrimonio di tradizioni e di natura incontaminata come quello di Porto Miggiano e di tutta Santa Cesarea Terme, permettendo che venga ricoperta da nuove colate di cemento, privata della sua vegetazione, che si sia pronti a sventrare colline e a fagocitare gli ultimi angoli incontaminati del paese, anche per questo così incredibilmente affascinanti”. Il sit-in potrà contare sul numero degli iscritti al gruppo (circa 800), raddoppiati negli ultimi quattro giorni verosimilmente in coincidenza con l’arrivo dei primi turisti, e sull’appoggio di varie organizzazioni ambientaliste. 
Sconcertato e di poche parole il sindaco di Santa Cesarea, Daniele Cretì: “In merito a questo sit-in e alle tante manifestazioni di protesta organizzate a partire dal 2000, non ho più nulla da dire. Hanno già parlato i tribunali civili e penali che hanno stabilito, dopo tre gradi di giudizio, che tutto è in ordine e che si stanno rispettando le regole. I procedimenti giudiziari hanno sempre riscontrato come si sia proceduto con legalità e trasparenza. Quindi ancora non capisco dove si voglia arrivare con questo incontro di protesta, destinato a lasciare il tempo che trova, come del resto tutte le manifestazioni susseguitesi negli ultimi dieci anni”. 
 
Alessandro Chizzini