Nove chili di corrispondenza sono stati ritrovati dai carabinieri in una campagna alla periferia di Galatone, gettata via da un corriere che, forse, non aveva tempo o voglia di recapitarla. Episodi del genere si verificano soprattutto a causa di una corsa al ribasso tra le società di distribuzione che lavorano per Poste Italiane: a essere penalizzata è la qualità del servizio e ovviamente l’utenza, che paga in prima persona il prezzo dei disservizi
Nei piccoli centri, fino a qualche decennio fa, il postino del paese era una figura importante per la comunità, un cittadino che conosceva tutti gli abitanti a cui recapitava la posta. A volte si soffermava a leggere le lettere a chi non era in grado di farlo e si faceva dettare la risposta. Oggi le cose sono cambiate, Poste Italiane è una società per azioni che si occupa sempre del recapito della corrispondenza ma che è anche attiva in molti altri settori e in alcune zone i servizi di recapito possono essere affidati a ditte esterne che in alcuni casi assumono portalettere a giornata. Oggi un postino non ha dunque più una missione sociale o comunitaria.
D’altra parte i disservizi sono diventati una costante anche nei piccoli centri, e succede che se da qualche giorno gli utenti che non trovano la corrispondenza che aspettano non sanno a chi rivolgersi in quanto non riescono a capire chi sia il postino addetto. E succede anche che a Galatone un corriere incaricato della corrispondenza è finito nei guai perchè ha gettato in una campagna tutto il materiale da recapitare. Sarà per la fretta o perché la mole di lettere (circa 9 chili di corrispondenza in totale) era diventata ingombrante a casa, ma il gesto del corriere gallipolino, al vaglio dei carabinieri, rimane ancora senza un chiaro movente.
Aiutati dai volontari della Protezione civile, i carabinieri di Galatone hanno recuperato sabato scorso il materiale postale ritrovato alla periferia della città in contrada Morige. Centinaia di bollette, lettere, scadenze e comunicazioni importanti per privati e aziende, stracciate e buttate via senza cura. I destinatari sono residenti a Gallipoli e nei comuni limitrofi, e dalla corrispondenza recuperata si sta cercando farla avere ai rispettivi destinatari per evitare ulteriori disagi dovuti al mancato recapito delle comunicazioni stesse. Dai codici sulle lettere si è risaliti alla ditta -il cui titolare si è dichiarato all’oscuro della vicenda- e tramite i registri aziendali si è giunti al responsabile dell’abbandono della corrispondenza ritrovata. Ora per il corriere, oltre agli eventuali provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro, si ipotizzano i reati di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza. Al magistrato incaricato del caso, l’autore del fatto dovrà però spiegare prima di tutto i motivi dell’assurdo gesto.
Oriana Rausa